Sabato 14 aprile - Ore 21:00 Domenica 15 aprile - Ore 16:00 e 21:00
Jess, un ragazzino di undici anni, vede la sua vita cambiare improvvisamente, quando fa amicizia con Leslie, una coetanea appena arrivata nella sua scuola. I due si inventano un mondo immaginario chiamato Terabithia, popolato da creature magiche, giganti e trolls. Mentre la vita in famiglia è ricca di contrasti, i due nel loro "mondo" sono il re e la regina... Regia: Gabor Csupo Sceneggiatura: Jeff Stockwell, David Paterson Produzione: Walt Disney Pictures, Walden Media, Moviemax Durata: 95 minuti Josh Hutcherson, Anna Sophia Robb, Zooey Deschanel, Robert Patrick, Bailee Madison, Katrina Cerio
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC) Giudizio: Raccomandabile, poetico Tematiche: Adolescenza; Amicizia; Avventura;
Famiglia; Film per ragazzi; Letteratura Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in molte occasioni come proposta per bambini, adolescenti, ragazzi.
Fantasy a metà fra Narnia e Creature del cielo. Con meno epica, più realismo e contaminazioni new age Una sorta di Le cronache di Narnia in versione ridotta e non epica-spettacolare, con più realtà quotidiana e uno spiritualismo "new age" al posto del simbolismo cristiano di C.Lewis. Un ponte per Terabithia di Gabor Csupo, dai produttori delle Cronache, è tratto dal romanzo di Katherine Paterson (1977). Jess e Lesley sono due 13enni. Lui disegna visioni fantasy, lei ha una fervida immaginazione. Sono vicini di casa (con genitori distratti) e subiscono il bullismo a scuola. Nasce l'amicizia e con essa anche Terabithia, cioè il bosco vicino casa che loro trasfigurano con la bacchetta magica del pensiero. Al posto dell'armadio di Narnia, qui l'accesso è un guado da superare aggrappati a una corda. Nel regno immaginario i due si sentono come un re e una regina. Gradualmente s'imbattono in un bestiario di troll, giganti, insetti-guerrieri, etc., ma il regista usa col contagocce la visionarietà da Tolkien e Lewis. Sottolinea invece la forza interiore che scaturisce dall'amicizia, capace di animare i disegni di Jess (i titoli di testa), di vincere le avversità concrete e di entrare in sintonia con la Natura: "Chiudi gli occhi e spalanca la mente", dice lei all'amico. Più che Narnia, il film ricorda Creature del cielo di P.Jackson (lì in chiave morbosa e distruttiva). E Csupo aveva già coinvolto i piccoli Rugrats in un'avventura iniziatica nel bosco. L'evento tragico di Un ponte per Terabithia non annulla il lieto fine che riconcilia realtà e fantasia. Lesley non è morta invano. Veniva da una famiglia di scrittori, non religiosi. Eppure è lei, nella scena in chiesa, a raccogliere in una borsa l'azzurro raggio di luce che filtra dalla finestra... (Massimo Monteleone) |