Sabato 3 maggio | Ore 21:00 |
Domenica 4 maggio | Ore 16:00 e 21:00 |
Robert e Bri sono due giovani che non potrebbero essere più diversi. Lui ricco e viziato. Lei con molti meno mezzi e molta più grinta. Unico elemento comune una passione sfrenata per il ballo. Due stili apparentemente inconciliabili che uniti da una storia d’amore travolgente creano una miscela esplosiva. Questa volta stare al passo sarà molto più dura.
Regia | Jon Chu |
Sceneggiatura | Toni Ann Johnson |
Karen Barna | |
Robert Hoffman | Briana Evigan |
Will Kemp | Telisha Shaw |
Jennifer Rouse | Jesus Maldonado |
Luis Salgado | Katie Corrado |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema ACEC)
Giudizio: Accettabile/semplice Tematiche: Amicizia; Danza; Giovani.
Il copione é prevedibile, e in pratica già scritto. Il lieto fine arriva scontato, ma ben sostenuto da un racconto che non annoia, evitando le trappole delle retorica. Si apprezzano la musica, i belli forse non da tutti recepibili ma veicolo di una cultura giovanile da accostare con curiosità e attenzione. Amicizia, sentimenti, spettacolo sono i tre ingredienti che, bel amalgamati, rendono il film, dal punto di vista pastorale, accettabile e del tutto semplice.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e proposto in occasioni mirate, anche per incontri di gruppi giovanili.
"Gonfio di dejà vu e retorica giovanilistica, il film è
indirizzato coerentemente verso un pubblico amico: quello dei
giovani discotecari. Però non fa danni, non è volgare e si fa
preferire alle squallide vicende horror, indirizzate allo stesso
pubblico." (Adriano Di Carlo, 'Il Giornale', 18 aprile 2008)
"Tre coreografi free dance, bacini in flusso pelvico e
ombelichi parlanti, acrobazie su strada; l'etica giovane del
successo tipo 'Amici' della De Filippi. Dirige l'americano
28enne John Chu che ha tenuto separate le due squadre tra cui
Briana Evigan e il capo clan, il fenomenale Robert Hoffman che
in attesa del 'Lago dei cigni' farà anche il numero
tre."(Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 18 aprile 2008)
"Non è certo per la sceneggiatura più che prevedibile che si
apprezza 'Step Up 2' di Jon Chu, bensì per l'esplosione di
energia dinamica che scaturisce dalle inventive coreografie. A
questo sequel del successo del 2006 manca il fascino del totem
Channing Tatum (esploderà definitivamente nel prossimo Michael
Mann?) che nel primo episodio muoveva i primi passi da futura
star. In compenso aumentano le scene di dimenamento con
esplosione finale in una gara di ballo che coinvolge mezza
Baltimora e tutte le maggiori star hip-hop. Sotto il vestito del
cinema giovanilista si nasconde il film a tesi: sfidarsi con il
corpo e non con le pistole, sulla scia del documentario 'Rize'
(2005) di David LaChapelle. E' l'interessante filone
hollywoodiano degli ultimi anni 'fate la danza, non fate la
guerra' di cui la saghetta 'Step Up' è degna componente."
(Francesco Alò, 'Il Messaggero', 25 aprile 2008)
"Forte
dei 65 milioni di teen ager-dollari del primo 'Step up', ecco il
bis: (...) Parole consunte dall'uso, di pochissimo interesse nel
riassunto sociologico, ma la parte musical coreografica guidata
da Shankman, regista di 'Hairspray', ha momenti felici e
dinamici soprattutto nel finale scatenato e bagnato alla Gene
Kelly in the rain. Tre coreografi free dance, bacini in flusso
pelvico e ombelichi parlanti, acrobazie su strada (sulla scia
del grande Michael Kidd di 7 spose, di Saddler, Ross, Fosse):
l'etica giovane del successo tipo 'Amici' della De Filippi.
Dirige l'americano 28enne John Chu che ha tenuto separate le due
squadre tra cui Briana Evigan e il capo clan, il fenomenale
Robert Hoffman che in attesa del Lago dei cigni farà anche il n°
3." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 25 aprile 2008)