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Storia d’amore ambientata sullo sfondo degli anni Sessanta durante gli anni turbolenti della protesta pacifista, dell’esplorazione mentale e del rock 'n roll; il film passa dai cantieri navali di Liverpool al Greenwich Village con la sua musica psichedelica e creativa, dalle strade straziate dalle sommosse di Detroit ai campi di battaglia del Vietnam. Gli amanti nati sotto una cattiva stella , Jude (Jim Sturgess) e Lucy (Evan Rachel Wood), insieme a un piccolo gruppo di amici e musicisti, vengono trascinati nei movimenti pacifisti e controculturali appena nati, con il “Dottor Robert” (Bono) e il “Signor Kite” (Eddie Izzard) come guide. Alla fine l’incontrollata forza dei tumulti dividerà i due amanti costringendo Jude e Lucy a battersi contro tutte le circostanze avverse per poi ritrovarsi nuovamente.
Regia | Julie Taymor |
Sceneggiatura | Dick Clement |
Ian La Frenais | |
Jim Sturgess | Evan Rachel Wood |
Salma Hayek | Bono |
Eddie Izzard | Joe Anderson |
Dana Fuchs | Cynthia Loebe |
Martin Luther | T.V. Carpio |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: accettabile - semplicistico
Il finale é all'insegna di "All you need is love", uno dei brani-manifesto dei Beatles, che sono stati scelti per contrappuntare la vicenda. La scelta di Julie Taymor è stata infatti quella di selezionare 33 canzoni a suo tempo scritte ed eseguite dal famoso gruppo di Liverpool e inserirle nel corpo vivo della trama: ossia cantate dagli attori stessi in sostituzione del dialogo. E' una soluzione che richiama la formula del 'musical' classico, quello nel quale ad un certo momento le parole si interrompevano e partiva la canzone. Qui l'operazione ha una valenza certo fortemente 'filologica': quei testi e quella musica sono inseriti nel corpo vivo di un periodo storico a sottolinearne il profondo e ineliminabile legame. Oltre trent'anni dopo, va detto che la musica rimane bella e vivace, i testi risultano un po' datati e legati appunto a quel periodo. L'operazione comunque acquista vigore grazie alla regia della Taymor, forte, vigorosa, incalzante. Convincente al punto da rendere positivi gli appelli contro la guerra e alla pace insiti nel copione, che per altri versi risulta invece alquanto banalizzato da prevedibilità e da cose già dette fino alla noia. Nell'insieme, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e semplicistico.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria per un ampio pubblico. Da recuperare come bell'esempio nell'ambito del rapporto cinema/musica. Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.