Auditorium di Casatenovo. Oltre 50 anni di cinema e teatro

Callas Forever - di Franco Zeffirelli

Callas Forever

Parigi, estate del 1977.Gli ultimi mesi di vita della divina Maria Callas: sola e abbandonata da tutti viene avvicinata da un giovane impresario che le propone di rifare tre delle sue opere più famose. Ma la sua voce ormai non è più la stessa, e l'idea del regista è di girarle in playback. All'inizio la cantante, pur di tornare sulla cresta dell'onda, accetta: ma col passare del tempo capisce che l'arte non si può sostituire.

Fanny Ardant María Callas Regia Franco Zeffirelli
Jeremy Irons Larry Clark Musiche Alessio Vlad
Joan Plowright Sceneggiatura Franco Zeffirelli
Angela Molina Martin Sherman
Gabriel Garko Fotografia Ennio Guarnieri
Scenografia Bruno Cesari
Montaggio Sean Barton

 

Sabato 5 ottobre Ore 21:00
Domenica 6 ottobre Ore 15:00 e 21:00

Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)

Giudizio: Accettabile, problematico * *

Tematiche: Donna; Musica; Storia

Giustamente motivato dalla lunga frequentazione personale e professionale avuta con la Callas in vita, Franco Zeffirelli avvertiva da tempo l'urgenza di rendere omaggio all'artista. Si trattava, è ovvio, di trovare la chiave narrativa più misurata, in grado di evitare quelle trappole che poi portano alla costruzione di monumenti fini a se stessi. Tra Zeffirelli e la Callas il legame autentico è quello della musica lirica, del melodramma come forma espressiva/culturale, ma anche del palcoscenico, di più del teatro come luogo per eccellenza dove la finzione é così forte da potersi sostituire alla realtà e dove l'artista dà corpo a sentimenti e stati d'animo che escono dal personaggio e restano sull'interprete, in un'osmosi non più eliminabile. Tra irrequietezze, capricci, idiosincrasie, atteggiamenti bizzosi da diva, il ritratto che Zeffirelli compone è fatto di commozione e di affetto, forse anche di rimpianto per un'epoca in cui tra il compositore e la cantante si instaurava quella intesa che cercava di accostare il magico mistero dell'arte. L'autenticità di questo affetto fa passare in secondo piano qualche sbavatura e qualche stereotipo che il racconto propone (Jeremy Irons di maniera, la storia con il giovane pittore)per restare sulla Callas, interprete e donna, cui Fanny Ardan regala accenti di scavata sofferenza e di bella vivacità. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile e problematico, per l'opportunità che offre di affrontare i temi legati al rapporto arte/vita.

Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare non solo come film sulla Callas ma anche di e su Zeffirelli, uomo di spettacolo a tutto tondo (cinema/teatro/musica).

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