Quando l'undicenne Billy incappa per caso in una lezione di danza che si tiene nella sala del circolo ricreativo dopo gli allenamenti di boxe da lui frequentati, qualcosa della magia contenuta nei movimenti cattura la sua immaginazione e lo spinge ad appendere i guantoni al chiodo per intrufolarsi di soppiatto nelle lezioni di danza della signora Wilkinson. Nel frattempo il padre di Billy e il fratello Tony, entrambi in sciopero, lottano per portare il pane a casa. Il loro senso di frustrazione esplode quando si accorgono che Billy ha scialacquato i soldi per la boxe in un'attività tutt'altro che maschile.
Gary Lewis | Jackie Elliot |
Jamie Bell | Billy Elliot |
Julie Walters | Mrs. Wilkinson |
Jamie Draven | Tony Elliot |
Jean Heywood | Nonna |
Regia | Stephen Daldry |
Musiche | Stephen Warbeck |
Costumi | Stewart Meachem |
Fotografia | Brian Tufano |
Scenografia | Maria Djurkovic |
Montaggio | John Wilson |
Sceneggiatura | Lee Hall |
Durata | 1h e 50' |
Sabato 21 aprile | Ore 20:30 e 22:30 |
Domenica 22 aprile | Ore 21:00 |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Raccomandabile/problematico/dibattiti
Tematiche: Adolescenza; Educazione; Famiglia - genitori figli; Politica-Società
Un piccolo centro, la crisi del settore minerario, i licenziamenti, gli scioperi, il governo Tatcher: lo scenario dell'Inghilterra primi anni '8O è ben delineato, e non rappresenta una novità (basta pensare a "Full monthy", o a "Grazie signora Tatcher"). Una parte di cinema inglese trova in quel periodo gli elementi giusti per fare critica sociale, politica, ironia, sentimentalismo. I riferimenti risultano ancora una volta indovinati. Di impronta molto realistica negli ambienti e nelle atmosfere, il racconto acquista poi anche i toni morali di un conflitto sulle scelte e sulla passione: quest'ultima per l'adolescente, che avverte uno slancio difficile da reprimere ma vorrebbe anche rispettare il genitore, le altre che invece incombono nella mente del padre, che a poco a poco deve sostituire il primo impulso di rigetto con un atteggiamento di comprensione e di vicinanza. Se in alcuni passaggi il film indulge a qualche facile commozione ed è un po' lacrimoso, resta però intatta la ricchezza dei temi che tocca: l'adolescenza, la famiglia, il lavoro, il ruolo dell'insegnante, dell'amicizia. Tutto detto in maniera esplicita e soprattutto con autenticità di dialoghi e facce che filtrano la durezza e la fatica della vita quotidiana. Parlando di ieri, ma risultando valido anche per l'oggi. Dal punto di vista pastorale, il film, di gran valore espressivo e tematico, é da valutare come raccomandabile, problematico e da riservare a dibattiti.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria. Da recuperare e proporre in molte situazioni, anche scolastiche e casalinghe, per avviare riflessioni sui temi sopra elencati.