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Pesce d'aprile

(Venerdì 17 gennaio 2020 - Intervista a Cesare Bocci e Tiziana Foschi)

Intervista a Cesare Bocci e Tiziana Foschi

Signora Foschi come si e’ trovata ad interpretare il ruolo di Daniela Spada, un ruolo particolare, un ruolo pieno di drammaticità , Lei conosciuta soprattutto come attrice comica della “Premiata Ditta”?

Devo ricordare innanzitutto che non ho fatto solo parte della “Premiata Ditta” ma ho alle spalle trent'anni di carriera con narrazioni e tanto teatro, Ho lavorato con Morricone e allo Spoleto Festival. In televisione sono assente da molto tempo anche per la comparsa di Reality e talk show, quindi con poco spazio se non per le fiction. Dal punto di vista della interpretazione di Daniela, ho avuto la possibilità di conoscerla ancora prima e abbiamo subito legato. Lei voleva che io non facessi una rappresentazione pietistica, di commiserazione ma anche un poco ironica e con la vicinanza sul palcoscenico di Cesare (che è anche il regista) sono riuscita a calibrare bene il tutto

Signor Bocci cosa ha spinto Lei e la Sua Signora a scrivere e poi a portare in scena una vicenda così drammatica ed intima come quella che avete vissuto?

Una delle motivazioni può essere inquadrata nel fatto che molte volte la nostra storia ha aiutato il pubblico e abbiamo ricevuto tanti complimenti, soprattutto Daniela, e per essere riusciti a rialzarci. Riflettendo su questo, poi è nata un'occasione per una richiesta specifica di scrivere, ci abbiamo riflettuto un po' e abbiamo deciso per il sì. Quello che abbiamo vissuto è stato fin da subito apprezzato e colto come una cosa positiva ed essendo io un personaggio pubblico il messaggio è andato oltre proprio con la trasposizione teatrale del libro. Ci sono arrivate molte lettere, messaggi sui social da parte di persone che si sono sentite confortate dalla nostra storia, anche da chi non aveva vissuto in prima persona un dolore così forte. Questo ci ha dato ancora più forza e convinzione nel proporre la pièce teatrale. È una testimonianza di ciò che abbiamo vissuto. Quando qualcuno ha una malattia si sente solo, invece sapere che tanti altri hanno la tua stessa malattia ti può aiutare. Per questo il nostro libro e il nostro spettacolo possono essere d'aiuto a tutti coloro che stanno o hanno "Una delle motivazioni può essere inquadrata nel fatto che molte volte la nostra storia ha aiutato il pubblico e abbiamo ricevuto tanti complimenti, soprattutto Daniela, e per essere riusciti a rialzarci. Riflettendo su questo, poi è nata un'occasione per una richiesta specifica di scrivere, ci abbiamo riflettuto un po' e abbiamo deciso per il sì. Quello che abbiamo vissuto è stato fin da subito apprezzato e colto come una cosa positiva ed essendo io un personaggio pubblico il messaggio è andato oltre proprio con la trasposizione teatrale del libro. Ci sono arrivate molte lettere, messaggi sui social da parte di persone che si sono sentite confortate dalla nostra storia, anche da chi non aveva vissuto in prima persona un dolore così forte. Questo ci ha dato ancora più forza e convinzione nel proporre la pièce teatrale. È una testimonianza di ciò che abbiamo vissuto. Quando qualcuno ha una malattia si sente solo, invece sapere che tanti altri hanno la tua stessa malattia ti può aiutare. Per questo il nostro libro e il nostro spettacolo possono essere d'aiuto a tutti coloro che stanno o hanno attraversato una simile sofferenza

Signor Bocci, mi sembra inevitabile a questo punto, uscendo anche dal contesto dello spettacolo di questa sera, porre a Mimì Augello (braccio destro del Commissario Montalbano) una domanda su Andrea Camilleri e sul personaggio Montalbano

É stata una fortuna che il Commissario Montalbano sia stato scritto e in vent'anni è stato un esempio di qualità. I primi anni gli scritti erano molto più accurati, ma comunque anche i più recenti vengono dalla penna di un grande scrittore quale Camilleri. Secondo me hanno fatto da faro per tante fiction e forse hanno anche dato ‘fastidio' a tanti perché la qualità rimaneva alta. Fare così tanti ascolti, anche con le repliche, significa incassare tanti soldi in pubblicità e questi si possono investire in altre fiction. Perciò è stata una grande fortuna per la televisione e per il pubblico. Camilleri è stata una persona fantastica, non ti stancheresti mai di sentirlo. È un uomo affascinante, molto autoironico, divertente, bello. Il commissario Montalbano è piaciuto soprattutto per essere una persona onesta, un poliziotto che guarda le persone che ha davanti, un uomo integerrimo, che mette davanti tutta la giustizia umana, a volte esce dalle regole ma tiene ben presente l'onestà al centro delle sue azioni. In questi tempi, c'è bisogno di avere personaggi di questo spessore umano e intellettuale

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