Sabato 18 novembre - Ore 21:00
Domenica 19 novembre - Ore 16:00 e 21:00
Un piccolo paese di montagna, Avechot. Una notte di nebbia, uno strano incidente. L'uomo alla guida viaggiava da solo. È incolume. Allora perché i suoi abiti sono sporchi di sangue? L'uomo si chiama Vogel e fino a poco prima era un poliziotto famoso. E non dovrebbe essere lì. Un mite e paziente psichiatra cerca di fargli raccontare l'accaduto, ma sa di non avere molto tempo. Bisogna cominciare da alcuni mesi addietro. Quando, due giorni prima di Natale, proprio fra quelle montagne è scomparsa una ragazzina di sedici anni: Anna Lou aveva capelli rossi e lentiggini. Però il nulla che l'ha ingoiata per sempre nasconde un mistero più grande di lei. Un groviglio di segreti che viene dal passato, perché ad Avechot nulla è ciò che sembra e nessuno dice tutta la verità. Questa non è una scomparsa come le altre, in questa storia ogni inganno ne nasconde un altro più perverso. E forse Vogel ha finalmente trovato la soluzione del malvagio disegno: lui conosce il nome dell'ombra che si nasconde dentro la nebbia, perché "il peccato più sciocco del diavolo è la vanità"... Ma forse ormai è troppo tardi per Anna Lou. E anche per lui.
Regia: Donato Carrisi
Interpreti: Toni Servillo, Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi, Michela Cescon, Lucrezia Guidone, Daniela Piazza, Thierry Toscan, Jacopo Olmo Antinori, Antonio Gerardi, Greta Scacchi, Jean Reno
Sceneggiatura: Donato Carrisi
Fotografia: Federico Masiero
Montaggio: Massimo Quaglia
Musiche: Vito Lo Re
Durata: due ore e 7 minuti
"Tratto dal romanzo di Carrisi, qui presente nella doppia veste di sceneggiatore (meglio) e regista (qualche sbavatura) (...) è un thriller che sembra preso dalle pagine di cronaca nera, viste le molte assonanze con casi recenti. (...) Servillo, impeccabile (...). Tra giallo e ironia, un gran bel film." (A.S., 'Il Giornale', 26 ottobre 20107)
"Donato Carrisi mette personalmente in immagini il suo best-seller giallo. Lo fa sorprendentemente bene eliminando cose belle sulla pagina, ma che in cinema non avrebbero funzionato." ('Libero', 26 ottobre 2017)
"(...) Donato Carrisi, esordiente alla regia, espande al cinema il suo omonimo romanzo con una storia nera che pare spremuta dalla cronaca, invasa da nebbie metaforiche, sospesa tra realtà e echi arcani, sempre vitale nelle increspature di favola dark in un ensemble ossuto e petroso." (Claudio Trionfera, 'Il Messaggero', 26 ottobre 2017)