Giovedì 12 aprile
Ingresso unico: 4.00 €
Migliore attrice protagonista a Frances McDormand
Migliore attore non
protagonista a Sam Rockwell
Ebbing, Missouri. Mildred Hayes, arrabbiata ed esasperata dal fatto che dopo
sette mesi di ricerche non sia ancora stato catturato l'assassino di sua
figlia, decide affiggere tre cartelloni per sollecitare le autorità locali
ad andare avanti con le indagini, soprattutto lo stimato capo della polizia
locale Bill Willoughby. Il suo gesto scatenerà il disappunto non solo del
corpo di polizia, ma anche di molti suoi concittadini. La situazione si
complica quando l'agente Dixon, un ragazzo immaturo e viziato, si intromette
fra la donna e le forze del'ordine di Ebbing. Mildred, però, non ha alcuna
intenzione di mollare ed è pronta a tutto pur di ottenere giustizia...
Regia: Martin McDonagh
Interpreti: Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Peter Dinklage, John Hawkes, Abbie Cornish, Caleb Landry Jones, Lucas Hedges, Kerry Condon, Zeljko Ivanek, Amanda Warren
Sceneggiatura: Martin McDonagh
Fotografia: Ben Davis
Montaggio: Jon Gregory
Musiche: Carter Burwell
Durata: un'ora e 55 minuti
Dopo In Bruges (2008) e 7 psicopatici (2012), l’opera terza ne conferma ed estende il talento: Martin McDonagh è oggi uno dei migliori registi-sceneggiatori al mondo. Sa filmare, sa dirigere gli attori e scrive, per farla corta, da Dio: Three Billboards Outside Ebbing, Missouri è il migliore film dei Coen da decenni a questa parte, senza essere un film dei Coen, e il migliore film di McDonagh per maturità, intensità e piacevolezza.
Fronte dei Coen, oltre al mood, c’è la protagonista Frances McDormand: la sua Mildred mesi dopo il brutale omicidio, con annesso stupro e rogo del cadavere, della figlia non ha ancora un colpevole e per ridestare l’attenzione affitta tre vecchi cartelloni pubblicitari fuori Ebbing, Missouri, chiamando in causa il capo della polizia locale William Willoughby (Woody Harrelson), malato di cancro al pancreas. Tra i suoi uomini, spicca per violenza, razzismo e balordaggine l’agente Dixon (Sam Rockwell), che proprio non tollera l’iniziativa di Mildred...
Nel cast anche Abbie Cornish, Lucas Hedges, Željko Ivanek, Caleb Landry Jones, Clarke Peters, Samara Weaving, nonché John Hawkes e Peter Dinklage, Three Billboards è una dark comedy sanguinolenta e arrabbiata, larger than life ma sottile, sapida e urticante, non bigotta e non scontata. La correttezza politica è il primo dei cadaveri, ma a cadere sono anche stereotipi e titubanze del genere di riferimento: nonostante la stilizzazione, qui si fa sul serio, e basterà la lettera di Willoughbly per farvi venire la pelle d’oca.
Genere d’autore, verrebbe da dire, in cui McDonagh ritrova e perfeziona se stesso: il controllo è totale, ma le battute così ficcanti ed esplosive da parere improvvisate. E che dire di Frances, Woody, Sam e gli altri attori? Sublimi, da farci una cura Ludovico Van per tanti loro “colleghi”.
Da lustri la dark-comedy dell’America profonda non brillava così fragorosa nell’oscurità: sui quei tre cartelloni la pubblicità è progresso. (Federico Pontiggia)