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David Burke è uno piccolo spacciatore di marijuana. Tra la sua clientela annovera cuochi e mamme borghesi ma niente ragazzini, dopotutto, si considera un uomo con scrupoli. Cosa potrebbe andare storto, quindi? Beh, diverse cose. Malgrado tenti di passare sempre inosservato, impara nel peggiore dei modi che nessuna buona azione va impunita quando per aiutare dei teenager locali si trova ad essere aggredito da un gruppo di punkabbestie che gli ruba la 'roba' e il contante, lasciandolo in debito pesante con il suo fornitore, Brad. Per poter rimettere ogni cosa a posto, e soprattutto salvare la pelle, David deve passare allo spaccio di droghe pesanti e si trova, così, a collaborare all'ultima operazione di Brad: un carico in arrivo dal Messico. Coinvolgendo loro malgrado i propri vicini: la cinica spogliarellista Rose, il suo smanioso 'cliente' Kenny e la tatuata e astuta teenager Casey, David organizza un piano perfetto: una moglie e due figli finti. A bordo di una lucida roulotte, i "Miller" si dirigono verso il confine meridionale degli USA.
Regia: Rawson Marshall Thurber
Interpreti: Jennifer Aniston, Jason Sudeikis, Ed Helms, Emma Roberts, Will Poulter, Molly C. Quinn
Sceneggiatura: Dan Fybel, Rich Rinaldi
Fotografia: Barry Peterson, Michael L. Sale
Musiche: Ludwig Goransson, Theodore Shapiro
Durata: 1 ora e 50 minuti
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: futile, volgarità
Tematiche: Droga; Famiglia; Giovani; Sessualità
Non si sa se definire più ingannevole il titolo originale o quello italiano. Il primo (We're the Millers) fa pensare ad una semplicistica storia su una qualunque famiglia americana. Il secondo cerca con un poco simpatico gioco di parole di unificare il nucleo familiare e il motivo che lo tiene insieme: la droga da spacciare. Le due opzioni, per quanto entrambe non esaltanti, finiscono col convergere sul tratto centrale della storia: mettere in campo una famiglia che nasce 'per caso' e che, di fronte alle difficoltà, avverte la necessità di diventare unita, di essere ognuno al servizio dell'altro. Questo è in effetti ciò che si vede. Purtroppo contorno, contesto e svolgimento escono quasi subito dal sentiero annunciato e deviano verso una strada di tale sbracata volgarità da mettere tutto in discussione. E' la conferma che la commedia americana ha fatto la scelta per una veste narrativa e visiva decisamente sopra le righe, scurrile e sboccata al di là del necessario, volutamente appesantita da parolacce ed espressioni triviali: l'obiettivo è quello di ingenerare nello spettatore l'idea della 'normalità' di certi vocaboli, di situazioni e di atteggiamenti resi più deprecabili e insieme più (tra virgolette) divertenti in quanti ingenerati da equivoci, incomprensioni, paradossi. Il copione ne è pieno, e qualcuno si diverte. Senza dilungarsi oltre, sembra opportuno precisare che certa comicità di basso livello può essere evitata senza sentirsi in inferiorità. Per questo il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e nell'insieme segnato da volgarità.
Utilizzazione: per quanto detto, sarebbe preferibile evitare la proposta in programmazione ordinaria. Si tratta di un prodotto furbo, fuori misura, decisamente ammiccante, che richiede molta cautela e attenzione per minori e bambini in caso di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.
L’erba del vicino e lo strip della Aniston: molto fumo, poco altro
Con il loro successo, le Notti da leoni hanno emendato la commedia USA, lasciando campo aperto però a variazioni sul tema nate al solo scopo di speculare e congelarne la formula.
Non fa eccezione Come ti spaccio la famiglia, tentativo di “rinverdire” il canovaccio con traffici d’erba e parentali: uno spacciatore di mezza tacca (Jason Sudeikis) ingaggia stripper stagionata (Jennifer Aniston) e coppia di teenager disperati (Emma Roberts e Will Poulter) per mettere su pseudo-famiglia con cui passare frontiera messicana senza dare nell’occhio. A bordo di un minivan i quattro nascondono tanta marijuana da intossicare un paese, ma portarla a casa si rivelerà tutto meno che uno sballo.
Da fumo in viaggio a viaggio in fumo, l’on the road a propulsione familiare regala comunque poco movimento e più toppe che tappe, smarrendo la via della dissacrazione dietro una sbiadita segnaletica morale.
Marshall Thurber dirige ma è solo un dettaglio. La Aniston ritrova Sudeikis (Come ammazzare il capo…) e la forma dei giorni migliori, dandosi un bel da fare mentre vortica seminuda tra sbarre e getti d’acqua. Anche lei gira a vuoto.
Sintomatico lo shot genitale: il film confonde volgarità con trasgressione. Per non dire spaccia. (Gianluca Arnone)
"Nonostante il titolo, è una delle commedie più brillanti e spiritose, action, dialoghi, trash, assurdità varie secondo lo schema della famiglia perfetta - quindi inventata - che porta dal Messico un camper ricolmo di marijuana. Battute a raffica, peccati veniali e mortali, ritmi comici perfetti. Diretti da Rawson Marshall si prodigano Jennifer Aniston, Jason Sudeikis e i loro piccini; ineffabili i vicini di campeggio." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 12 settembre 2013)
"Il titolo italiano fa pensare a un film stupidotto, mentre 'We're the Millers' è una commedia divertente diretta con buoni tempi comici da Rawson Marshall Turber e interpretata da un cast indovinato. Non che sia la commedia perfetta, a volte sembra perdere il passo, ma lo riacquista prontamente e scatta la risata." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 12 settembre 2013)
"Torna il cinema politico travestito da demenziale di Rawson Marshall Thurber, già apprezzato per 'Palle al balzo' (2004). 'Come ti spaccio la famiglia' mette insieme un gruppo di 'perdenti' (l'insulto peggiore per uno yankee) costretti a contrabbandare chili di marijuana fingendosi una solare famiglia in vacanza. Lui è uno spacciatore di mezza tacca ricattato da un garrulo gangster, lei una scorbutica lap dancer (Jennifer Aniston in forma, e forme, smaglianti), mentre i figli sono rispettivamente un' adolescente problematica e un giovane alla Forrest Gump di nome Kenny (irresistibile quando canta eccitatissimo una canzoncina per 'femmine' delle TLC). Si prenderanno a parolacce per tutto il film, ma fingere di essere una famiglia perfetta in camper è un travestimento perfetto. L'idea iniziale è potente al punto giusto da reggere per quasi tre quarti di film. Un finale sdolcinato contraddice tutto l'assunto politicamente scorretto della prima parte, compreso un sacco di marijuana spacciato per un neonato di nome Lebron. Comunque esilarante." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 12 settembre 2013)
"Divertente e ben scritto, 'Come ti spaccio la famiglia' è un buon esempio di commedia 'scorretta' per chi non si prende troppo sul serio. Seppur esile di trama, il film procede a pieno ritmo a soddisfare una storia che può metter tutti d'accordo. Applaudito in Piazza Grande a Locarno." (Anna Maria Pasetti , 'Il Fatto Quotidiano', 12 settembre 2013)
"Piacerà inaspettatamente a molti spettatori che non si annoverano affatto tra gli ammiratori di Jennifer Aniston, non sanno chi è Jason Sudeikis (che fa David); e nemmeno il regista Rawson Marshall Thurber (perché non ha visto qualche anno fa 'Palle al balzo'). Bene. Thurber è uno che la commedia a rotta di collo la sa imbastire. Anche meglio del golden boy Todd Philips di 'Notte da leoni'. Per imbastire bene devi dedicare la prima parte al disegno dei personaggi. Fai i ritrattini a tutto tondo, falli prendere in simpatia allo spettatore. Quando poi la storia prende una pedalata avventurosa sai già come reagiranno Rose (la Aniston), David (Sudeikis), Casey e Kenny (i teenager). Beh, la Aniston è una rivelazione. A 44 anni è riuscita a diventare improvvisamente simpatica, sboccata, sempre fuori dagli stracci. Nel ventennio precedente ha costruito la sua carriera sui ruoli di yuppie antipatichina (rovinando bei film come 'Derailed' che pretendevano fascino e sex appeal). Non arriveremo ai punti di un collega che è tornato entusiasta di lei dal festival di Locarno («Molto sexy te lo giuro»). Beh, sexy è ancora un'esagerazione, ma non si può negare che il film in gran parte lo regga lei sulle esili spallucce. Forse non è convincente quando strippa, ma lo è eccome mentre fa da nave scuola all'imbranato Kenny o quando affronta alla sua maniera i trafficanti. Jason Sudeikis le sta sotto di un paio di gradini, ma il suo personaggio è scritto molto bene, mette in moto la storia in maniera decisamente persuasiva. E Emma Roberts (la ninfetta)? La rivedremo di certo, anche perché lei è sexy senza riserve." (Giorgio Carbone, 'Libero', 12 settembre 2013)
"Un dissacrante e volgare road movie che, pur mettendo alla berlina tutto il filone mieloso dei family movies, finisce per fare uno spot alla famiglia e alla sua necessità di nucleo. Anche se quella protagonista del film lo di fatto; anzi, di convenienza. (...) il viaggio non sarà una passeggiata e i quattro si troveranno a dover affrontare situazioni pericolose (si fa per dire) e imbarazzanti, condite da linguaggio eccessivamente volgare e fin troppo espliciti riferimenti sessuali. Il quartetto di interpreti, in ogni caso, se la cava (anche se lo strombazzato spogliarello della Aniston non fa salire la temperatura in sala), con il pregio di far respirare, ai nostalgici, le atmosfere del vecchio 'National Lampoon's Vacation'. In sostanza, il pubblico giovane rischierà di divertirsi mentre gli adulti potrebbero mal sopportare una sceneggiatura triviale. Nota a parte merita l'incomprensibile traduzione del titolo: ma come si fa a trasformare 'We're the Millers' nell'orrendo 'Come ti spaccio la famiglia?'" (Maurizio Acerbi , 'Il Giornale', 12 settembre 2013)
"Irriverenza, scorrettezza politica e volgarità condiscono la commedia 'Come ti spaccio la famiglia' di Rawson Marshall Thurber, in cui un giovane trafficante per passare inosservato alla dogana affitta moglie e figli. Dopo molte disavventure i quattro scopriranno quanto bisogno abbiano dei legami familiari, ma ai buoni sentimenti il film mescola trivialità che faranno storcere il naso a molti." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 13 settembre 2013)
"A volte riescono. E allora non sono né garbati né tirchi né rispettosi. Fanno ridere dall'inizio alla fine, senza tempi morti o svenevolezze sentimentali. Mettono insieme un cast di attori piuttosto originale - qui abbiamo Jennifer Aniston (con una strizzata d'occhio a ' Friends') e Jason Sudeikis, rodato da dieci anni al 'Saturday Night Live', rampa di lancio anche per John Belushi e Tina Fey. Più Emma Roberts (nipotina di Julia Roberts) e Will Poulter, classe 1993. (...) Vantano un regista di solido mestiere. A Rawson Marshall Thurber dobbiamo il demenziale 'Palle al balzo', con Ben Stiller e Vince Vaughn, e 'I misteri di Pittsburgh', tratto dal romanzo di Michael Chabon. A volte riescono. Perché a guastare la comicità basta pochissimo, arriva uno spiffero e il soufflé si sgonfia. Non succede in 'Come ti spaccio la famiglia', sciocco titolo italiano per un film che si poteva tranquillamente chiamare 'I Miller'. Questo il cognome - banale e destinato da non dare nell'occhio - assunto dai quattro nostri eroi che parenti non sono. Li ha arruolati David, piccolo spacciatore di Denver che dopo un incidente con il capo deve contrabbandare un carico di droga dal Messico. (...) Da antologia le scene in camper, presenza ricorrente nel cinema americano (...)." (Mariarosa Mancuso , 'Corriere della Sera Sette', 13 settembre 2013)