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Black comedy dall'ambientazione decisamente insolita, ma ispirata ad una storia vera, quella della "Sun Gym Gang" di Miami. Nel mondo del culturismo e del traffico di steroidi i protagonisti, interpretati da Mark Wahlberg e Dwayne Johnson, si troveranno coinvolti in un affare di estorsione e rapimento che non andrà per il verso giusto.
Regia: Michael Bay
Interpreti: Mark Wahlberg, Dwayne Johnson, Anthony Mackie, Ed Harris, Bar Paly, Rob Corddry, Tony Shalhoub, Ken Jeong
Sceneggiatura: Christopher Markus, Stephen McFeely, Scott Rosenberg
Fotografia: Ben Seresin
Musiche: Steve Jablonsky
Durata: 2 ore e 9 minuti
Scorretto e divertente: il miglior Michael Bay di sempre
“Mi chiamo Daniel Lugo, e credo nel fitness”. Questa è una
storia vera: Michael Bay ce lo ricorda all’inizio e verso la
fine del film. E fa bene, perché quella cui assistiamo assume
progressivamente i contorni di un’incredibile, irresistibile
fiera del grottesco. Body builder e personal trainer della
Florida, Lugo (Wahlberg) vuole essere un “vincente”: per farlo,
pensa bene di coinvolgere altri due culturisti (Johnson e Mackie)
e rapire un facoltoso cliente (Shaloub), facendosi intestare
un’enorme quantità di beni. La reazione a catena che
scateneranno sarà devastante.
Ci voleva poco, forse, ma Pain & Gain è senza alcun dubbio il miglior film di Michael Bay in quasi vent’anni di carriera (da Bad Boys ai vari Transformers, passando per Armageddon e The Island): scorretto e divertente, eleva la fisicità dei tre protagonisti contrapponendola a cervelli sottosviluppati marchiati dalla peggiore deriva che può prendere l’american dream.
Leggermente lungo (129’ sono troppi), indubbiamente grosso (steroidi a gogò), il film non fa sconti a nessuno e non si preoccupa di eccedere nei giudizi di merito: “Vennero condannati per tutto tranne che per la loro idiozia”, dirà l’investigatore privato interpretato da Ed Harris. Dategli torto. (Valerio Sammarco)
"Film a basso budget di Michael Bay (abituato a dirigere i 'Transformers') è la storia vera in forma di commedia nera fra Tarantino e i Coen di due bodybuilder della Florida con una vera passione per gli steroidi e la conseguente propensione a cacciarsi in loschi affari." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 18 luglio 2013)
"Che fine fa l'American Dream pompato a steroidi? Risponde l'iperproteico Michael Bay, che mette in pausa i robot di 'Transformers' (il quarto capitolo arriverà l'anno prossimo) e prende dalla cronaca - una serie di articoli di Pete Collins sul 'Miami New Times' - la storia di tre culturisti che tentarono il colpo grosso in Florida. (...)Smisurato, violento e - a tratti - volutamente becero, 'Pain & Gain' riflette letteralmente la filosofia di Bay, regista dalle maniere forti e gli alterni risultati, con un innegabile merito: smettere i guanti di velluto del buonismo hollywoodiano, sbattere nel fuoricampo il politically correct (anche di genere) e torturare le nostre coscienze sopite. Talmente idioti, talmente efferati, questi body builder, da far sembrare il film fantascienza, ma non lo è, e certe cronache italiane confermano: c'è Pain anche per i nostri denti!" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 18 luglio 2013)
"Non c'è miglior sceneggiatore che la realtà, come dimostra questa storia pazzesca. (...) Sembra un film dei Coen, invece è tutto vero. Compreso fare un barbecue, sulla strada, per bruciare le mani di due vittime e cancellarne le tracce." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 18 luglio 2013)
"Piacerà a coloro che seguono il cinema ipercinetico e convulso di Michael Bay (i ritmi sono forsennati per oltre due ore). E a chi ci vede (non sbagliando) una satira grossolana, ma efficace della «way of l ife» della Florida (una Miami dove la ricchezza è troppo ostentata per non provocare delitto e follia)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 18 luglio 2013)