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Lo scontroso pensionato Arthur decide a malincuore di entrare a far parte del coro che frequenta l'amata moglie Marion. Questa esperienza, grazie alla musica e alla carismatica direttrice del coro, Elizabeth, insegnerà ad Arthur a sorridere alla vita, scoprendo nuovi lati di sé...
Regia: Paul Andrew Williams
Interpreti: Vanessa Redgrave, Terence Stamp, Gemma Arterton, Christopher Eccleston, Anne Reid, Calita Rainford, Ram John Holder, Bill Thomas
Sceneggiatura: Paul Andrew Williams
Fotografia: Carlos Catalán
Montaggio: Dan Farrell
Musiche: Laura Rossi
Durata: 1 ora e 33 minuti
Solitudine e fragilità, eppur si ride: buona commedia british
Un burbero “bienfaisant” lui, una moglie gravemente malata lei. Due vecchiaie che vacillano sotto il peso della morte che incombe. Arthur e Marion, Terence Stamp e Vanessa Redgrave, perfetti per età e carisma, sono i protagonisti di Una canzone per Marion del quarantenne Paul Andrew Williams. Non un dramma, ma una commedia squisitamente britannica sulla solitudine, la perdita, la fragilità.
Lei trova sollievo, spirituale più che fisico, partecipando alle serate del coro “very old fashion”, che la giovane Elizabeth (Gemma Artenton) dirige con entusiasmo (esiste davvero nel paesino di Newcastle-on-Tyne e davvero è stato scritturato); lui, invece, non ha pace e il carattere certo non lo aiuta: aggredisce e rifiuta, pure il figlio James. Man mano che il cancro corrode il corpo di Marion, ma non la voce, e che le amiche le si fanno intorno in attesa dell’addio, Arthur si allontana. Ma alla fine, quando ormai non c’è più, canterà per lei nel modo più bello.
Il lato positivo è che il film non si compiace della tristezza inevitabile, bandisce il mélo, perché questa volta gli anziani coristi dilettanti ridono tra loro e per noi, accompagnano Marion all’estremo saluto con leggerezza e lei con leggerezza se ne va. (Luca Pellegrini)
"Piacerà a chi certe storie sentimental edificanti le tollera solo se circolano con il marchio british. E qui a garanzia ci sono tre super (Stamp, Vanessa, la Arterton)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 29 agosto 2013)