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Pete e Debbie sono ormai sposati da un bel po' e, giunti alla soglia dei 40, cominciano a fare i conti con le problematiche della vita adulta: non solo le questioni finanziarie o le aspettative di carriera, ma anche come mantenere vivo il loro rapporto, l'educazione e i cambiamenti delle due figlie Sadie e Charlotte, come gestire le relazioni con i rispettivi genitori e gli amici...
Regia: Judd Apatow
Interpreti: Paul Rudd, Leslie Mann, Jason Segel, Megan Fox, John Lithgow, Albert Brooks, Lena Dunham, Melissa McCarthy, Chris O'Dowd, Charlyne Yi, Maude Apatow, Iris Apatow, Ryan Lee, Annie Mumolo, Wyatt Russell
Sceneggiatura: Judd Apatow
Fotografia: Phedon Papamichael
Montaggio: David L. Bertman, Jay Deuby, Brent White
Musiche: Jon Brion
Durata: 2 ore e 14 minuti
Lucido affresco sulle idiosincrasie della middle class americana: Judd Apatow non delude
Pete e Debbie sono sposati, hanno due splendide bambine, una bella casa ed entrambi stanno per raggiungere una tappa fatidica: il quarantesimo compleanno. Un trauma che i due affrontano in maniera completamente diversa e a cui si aggiungono le difficoltà lavorative di Pete, i problemi con le rispettive famiglie e un rapporto che si sta disgregando. Ma c’è sempre la speranza che arrivi la quiete dopo la tempesta.
Judd Apatow, dopo il sottovalutato Funny People, continua a esplorare il quotidiano umano, e dopo il rapporto con la morte del comico Adam Sandler, con Questi sono i 40 si mette in gioco personalmente. Pete è l’alter ego dello stesso Apatow, che per aiutarlo a entrare nella parte mette al fianco di un eccellente Paul Rudd sua moglie Leslie Mann e le loro due figlie. Un gioco delle parti che funziona e ricrea una realtà familiare ed esistenziale di incredibile potenza emotiva. I dubbi, le paure, i dolori e le gioie di Pete e Debbie sono lo specchio della middle class americana travolta dalla crisi economica e con gli strascichi vividi dell’11 settembre, ferita incancellabile per una generazione che sperava di poter cambiare il mondo e che è invece costretta a viverci nel terrore.
Autore troppo facilmente etichettato come comico, e di bassa lega, Apatow è invece uno dei più lucidi osservatori dell’America contemporanea, di cui ha raccontato le idiosincrasie, le manie e le speranze, basandosi sui valori portanti della cultura a stelle e strisce e sull’importanza dei rapporti umani, temi espressi con una cinefilia sorprendente. Se 40 anni vergine altro non era che la versione moderna di Marty – Vita di un timido, e Funny People il suo personalissimo omaggio al Bob Fosse di Lenny e All That Jazz, Questi sono i 40 è una decostruzione mirabile di Scene di un matrimonio di Bergman, ma con il merito straordinario di rendere le derive esistenziali universali e fruibili da un ampio pubblico. Se siete sposati e verso i quaranta, non perdetelo. A vostro rischio e pericolo. (Alessandro De Simone)