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Un gruppo di sottopagati addetti alle pulizie di uno studio televisivo decide di improvvisare una piccola casa di produzione video clandestina per realizzare filmati di matrimoni all'interno delle comunità straniere. Il successo non tarderà ad arrivare e per questo, utilizzando gli spazi dello studio televisivo in orario notturno, il gruppo amplierà l'impresa girando video e filmati per chiunque abbia un talento da esprimere o un messaggio da inviare a casa. Gli studi saranno così presi d'assalto da personaggi di vario tipo e nazionalità tanto che il progetto non potrà essere tenuto segreto troppo a lungo...
Regia: Matteo Pellegrini
Interpreti: Alexeï Guskov, Eriq Ebouaney, Anita Kravos, Michele Venitucci, Tiziana Catalano, Neil D’Souza, Melanie Gerren, Harvey Virdi, Filippo Timi
Sceneggiatura: Matteo Pellegrini, Giovanna Mori
Fotografia:
Montaggio: Fabrizio Rossetti
Musiche: Mario Mariani
Durata: 1 ora e 39 minuti
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: Consigliabile, brillante, dibattiti
Tematiche: Amicizia; Emigrazione; Famiglia; Lavoro; Mass-media; Nuove tecnologie; Rapporto tra culture; Solidarietà-Amore.
L' Italia multietnica è una realtà acquisita ma non lo è altrettanto la capacità di fotografarla negli spazi dell'immaginario, della finzione, del racconto. Matteo Pellegrini, milanese del 1967, solida esperienza nel corto, nei videoclip musicali, nella pubblicità, azzarda la scommessa di proiettare lo scenario attuale 'dentro' un film, ossia là dove dal secondo dopoguerra ad oggi la cronaca ha regisitrato con implacabile scrupolo vizi e virtù di una vita quotidiana nazionale sempre più difficile da interpretare. Residenti in Italia un po' da tutto il mondo afferrano l'occasione di darsi al cinema, almeno nella forma contemporanea degli strumenti leggeri e dei formati minimi. Fermare le immagini sia pure sul nastro vuol dire capire di esistere. Aiuto gli altri a 'fermare' il proprio fascio di vita: vuol dire che vivo anche io. Siamo di fronte ad una spigliata, simpatica favola moderna nella quale non tutto segue una logica condivisibile. Il bello è appunto credere che sia possibile, che forse non è autentico lo svolgimento ma veri sono ansie, dolori, attese, speranze di chi vive lontano da casa. Amarezza e tenerezza, una malinconia e un sorriso. Una fiaba, appunto, che gioca con la verità. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto leggero su temi importanti anche da affidare al dibattito.
Come ti frego la precarietà con il multiculturalismo: i cinemigranti di Matteo Pellegrini tra ingenuità e coraggio
Come ti frego la precarietà? L’unione fa la forza, soprattutto se multietnica e multiculturale. Addetti alle pulizie di uno studio televisivo, Dilip (Neil D’Souza), Mako (Aleksei Guskov) e Ben (Michele Venitucci) “prendono in prestito” una videocamera e mettono in piedi una micro casa di produzione clandestina: per realizzare i filmini di matrimonio delle comunità straniere. Ebbene, il successo non si fa attendere, e il passo successivo vien da sé: allargare la crew ad altri colleghi di ramazza e utilizzare nottetempo lo studio per riprendere chi abbia un talento da esprimere, un messaggio da inviare a casa, qualsiasi cosa. Ma quanto può durare senza che la neonata Italian Movies dia nell’occhio dei “padroni”?“
Siamo partiti nel 2003 e 10 anni dopo c’è il film, insieme al primo ministro di colore in Italia, la Kyenge: è il segno focale della società che cambia”, ha detto il regista Matteo Pellegrini, e si può sottoscrivere. In anteprima all’ultimo Festival di Roma, nel cast anche Anita Kravos e Filippo Timi, Italian Movies è una commedia dallo spunto interessante e lo sviluppo ingenuo, con il realismo magico per necessità e un tot di buonismo per conservare il sorriso. C’è di peggio, eccome. (Federico Pontiggia)