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In solitario

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Lo skipper Yann Kermadec realizza il proprio sogno quando viene ripescato a causa del forfait di un concorrente per il Vendée Globe. Dopo alcuni giorni di gara, Yann è costretto a fare una sosta forzata per riparare il suo timone danneggiato. Il suo tour mondiale sarà sconvolto...

Regia: Christophe Offenstein

Interpreti: François Cluzet, Guillaume Canet, Karine Vanasse, Arly Jover, Josè Coronado, Jean-Paul Rouve, Virginie Efira, Emmanuelle Bercot, Philippe Lefebvre, Samy Seghir, Laure Duthilleul, Steve Suissa

Sceneggiatura: Jean Cottin, Christophe Offenstein, Frédéric Petitjean

Fotografia: Guillaume Schiffman

Montaggio: Véronique Lange

Durata: 1 ora e 37 minuti

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cinematografo.it - Fondazione ente dello spettacolo ***** I buoni sentimenti, Cluzet e la poesia del mare non bastano: l'esordio di Offenstein è un giro in "barca a vela contromano"

Yann Kermadec (François Cluzet) sta sorprendendo tutti. Chiamato a sostituire l'amico Franck Drevil (Guillaume Canet) alla partenza della Vendée Globe, il giro del mondo in barca a vela in solitario, dopo pochi giorni si ritrova in un piazzamento insperato. Tutto sembra procedere per il meglio, ma dopo la sosta forzata per riparare un guasto all'imbarcazione, Yann si ritrova a bordo un giovane passeggero (Samy Seghir), un sedicenne clandestino che rimetterà tutto in discussione: l'andamento della gara e la vita stessa dell'uomo.

Opera prima di Christophe Offenstein, In solitario è un Quasi amici meno comico, realizzato in condizioni oggettivamente estreme (a parte il racconto parallelo, sulla terraferma, che coinvolge gli affetti più cari di Yann) ma non per questo capace di affrancarsi da uno stile convenzionale e da uno sviluppo francamente deludente.

La bellezza e la furia del mare, il logorio di una solitudine comunque mitigata dalla tecnologia (Skype e telefoni satellitari consentono al protagonista di non essere mai veramente così solo), il progressivo consolidarsi di un rapporto umano: tutto molto bello, sempre contrappuntato da un accompagnamento musicale ai limiti dello stucchevole, per una deriva che costringe il film a far passare in secondo piano i buoni sentimenti di fronte all'inverosimiglianza di alcune scelte. Senza neanche potersi rifugiare nell'escamotage che quasi sempre tutto assolve, quel "tratto da una storia vera" che stavolta non c'è. Offenstein avrà sicuramente altre occasioni, ma questa prima volta - parafrasando un film di Stefano Reali di qualche anno fa - è stato un giro "in barca a vela contromano". (Valerio Sammarco)

La critica

"L'universo un po' spaccone delle regate transatlantiche è contenuto sullo sfondo e anzi viene trattato, con il suo imponente contorno di apparati finanziari, tecnologici, pubblicitari, con un velo d'ironia. (...) Montaggio serratissimo senza esibizioni, semplicità senza enfasi, ma anche qualche superficialità." (Paolo d'Agostini, 'la Repubblica', 21 novembre 2013)

"Un'impresa sportiva che si trasforma in una straordinaria avventura umana attraverso un viaggio interiore destinato a rivoluzionare per sempre la mente e il cuore del protagonista. 'In solitario', diretto da Christophe Offenstein (...) è la storia di uno skipper, Yann, interpretato da François Cluzet, finalmente alle prese con la sua grande occasione: partecipare alla Vendeé Globe, una prestigiosa regata in barca a vela che prevede il giro del mondo 'in solitario'. Yann è pronto a tutto, a domare venti e a cavalcare onde, a soccorrere compagni di regata naufraghi e a riparare eventuali guasti, ma non all'imprevisto. E nel film l'imprevisto è incarnato da un ragazzo nordafricano che per raggiungere clandestinamente la Francia si nasconde a bordo dell'imbarcazione. (...). Dopo essere stato inchiodato a una sedia a rotelle nei panni del tetraplegico coprotagonista della commedia 'Quasi amici', Cluzet questa volta ha affrontato un ruolo che richiedeva grande sforzo fisico e qualche rischio, considerato che il film è ambientato su una vera barca a vela tra vento e mare." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 21 novembre 2013)

"Opera prima ad alto impatto 'fisico' e visivo, 'In solitario' è già un successo in Francia, in cui la popolare regata Vandée-Globe è percepita come top event sportivo e di cronaca. Ad eccezione di una certa retorica del buonismo qua e là disseminata, il film naviga dritto verso il suo obiettivo di genere 'epico-sportivo', ove il piccolo Eroe vulnerabile sfida se stesso attraverso la Natura. Politicamente corretto." (Anna Maria Pasetti)

"Originale, avvincente commedia francese, tratta dalla realtà, una storia di fratellanza e passione sportiva. (...) Un film che piacerà anche a chi soffre il mal di mare." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 21 novembre 2013)

I film della stagione 2013 / 2014


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