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La madre di Abraham Lincoln fu in realtà uccisa dai vampiri. Covando la sua vendetta, Abraham prima divenne cacciatore di non-morti su suggerimento del vampiro ribelle Henry, poi decise di opporsi con la legge alla minaccia sovrannaturale. Abbracciata la carriera politica e convolato a nozze con Mary Todd, si oppose come Presidente degli Stati Uniti al sud schiavista, controllato da vampiri sotto le spoglie di proprietari terrieri.
Regia: Timur Bekmambetov
Interpreti: Benjamin Walker, Dominic Cooper, Anthony Mackie, Mary Elizabeth Winstead, Rufus Sewell, Marton Csokas, Jimmi Simpson, Joseph Mawle, Robin McLeavy, Erin Wasson, John Rothman, Cameron M. Brown, Lux Haney-Jardine, Frank Brennan, Curtis Harris, Bill Martin Williams, Alex Lombard, Raevin Stinson, Jaqueline Fleming, John Neisler
Sceneggiatura: Seth Grahame-Smith
Fotografia: Caleb Deschanel
Montaggio: William Hoy
Musiche: Henry Jackman
Abolizione della schiavitù, unità federale degli States, ma non solo: Abramo Lincoln a caccia di non morti secondo Bekmambetov. Intrattenimento con la i minuscola
Pose fine alla schiavitù e contribuì in maniera determinante a preservare l'unità federale degli Stati Uniti, guidando le truppe nordiste alla vittoria contro il Sud durante la Guerra di Secessione. Ma chi era, Abramo Lincoln, prima di diventare il sedicesimo Presidente Usa della storia? Prima dell'atteso biopic (Lincoln) diretto da Steven Spielberg e interpretato da Daniel Day-Lewis, una ipotetica "risposta" arriva dal nuovo lavoro del russo Timur Bekmambetov, prodotto da Tim Burton. Tratto dal romanzo Il diario segreto di Abramo Lincoln, cacciatore di vampiri di Seth Grahame-Smith, anche autore della sceneggiatura, il film immagina Lincoln - interpretato da Benjamin Walker - come uno dei maggiori cacciatori di non morti mai esistito. Addestrato a combattere dal misterioso Henry Sturgess (Dominic Cooper), il giovane Lincoln vuole prima di ogni cosa vendicare la morte dell'amata madre, uccisa proprio da un vampiro. Ma la sua missione si amplierà al punto di dover controbattere una minaccia che, nel 1865, durante la Guerra di Secessione, potrebbe consegnare ai non morti l'intera nazione.
"E' la personalità più vicina ad un supereroe che la nostra nazione abbia mai conosciuto", dice Grahame-Smith di Lincoln. Accostamento suggestivo, niente da dire, ma da qui ad immaginarlo armato di ascia, abile combattente e "supereroe" nell'accezione più fumettistica del termine ce ne corre: fatto sta che questa distanza siderale, almeno l'immaginazione (e ce n'è voluta davvero tanta...), ha tentato di colmarla. Il risultato è un kolossal-horror-storico che farà rabbrividire i puristi, sorridere i neutrali e magari - perché no - divertire quanti andranno a vederlo in cerca di intrattenimento con la i minuscola. Rimane il fatto che ormai, sempre più inspiegabilmente, Bekmambetov sia stato eletto ad Hollywood quale indiscutibile "maestro visionario dell'action moderno". Tra qualche decennio, magari, qualcuno ci spiegherà il perché. (Valerio Sammarco)
"Di ulteriori saghe vampiresche non si sentiva davvero la mancanza, ma il motivo di curiosità consiste nell'identità del cacciatore: trattasi di Abraham Lincoln! Il film si svolge alla vigilia della guerra di Secessione e ipotizza che i sudisti siano, appunto, vampiri disposti a succhiare il sangue degli schiavi. Trama delirante ma film meno carino del previsto: del resto, quando si affida una storia così profondamente americana a un regista kazako, il Timur Bekmambetov di 'Wanted', qualcosa si perde inevitabilmente per strada." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 20 luglio 2012)
"Timur Bekmambetov (...) miscela i generi e finalmente riesuma nel suo blockbuster i vampiri cattivi, assassini e con i canini aguzzi. Non manca l'action adrenalinico, soprattutto nelle scene di duello e, mescolato con maestria all'affresco storico che vanta una deriva epica. Ancora una volta il regista russo (ormai nell'Olimpo hollywoodiano) sfoggia una straordinaria energia e una carismatica fascinazione. Non a caso, Bekmambetov aveva già dimostrato con il precedente e spettacolare 'Wanted' di saper gestire i grandi budget hollywoodiani senza però sacrificare il suo personalissimo stile, sospeso tra il fumetto e il cinema d'azione." (Dina D'Isa, 'Il Tempo Roma', 20 luglio 2012)
"Lincoln è scomparso dal titolo italiano, 'La leggenda del cacciatore di vampiri', ma resta il grande protagonista del film, che lo racconta prima e dopo l'elezione a 16mo presidente degli Usa. L'attore Benjamin Walker - per inciso è il genero di Meryl Streep, ha sposato la figlia Mamie - lo interpreta per un arco di tempo di quarant'anni, fino alla morte e, trattandosi di una stona di vampiri, forse anche oltre. (...) Tra caccia ai vampiri e guerra contro la schiavitù - fu Lincoln ad abolirla - il film è inondato di battaglie tra eserciti, scontri feroci uomo contro uomo, agguati, morti ammazzati, croci, omiteri. Il sangue scorre a fiumi in un'atmosfera dark e grottesca, che non dovrebbe deludere gli amanti del genere. Realizzato in 3D con un budget di 70 milioni di dollari, nel cast del film, Dominic Cooper (il vampiro Henry) e Mary Elizabeth Winstead, first lady e moglie devota." (Maria Pia Fusco, 'Repubblica Trova Roma', 19 luglio 2012)
"Ve lo immaginate Giuseppe Garibaldi impegnato a costruire l'Italia e al tempo stesso a dare la caccia a zombi e vampiri? Qualcuno sarebbe disposto a credere a questa fantasiosa licenza storica? Beh, gli americani lo fanno con il loro sedicesimo presidente, Abraham Lincoln che ne 'La leggenda del cacciatore di vampiri' del regista russo Timor Bekmambetov, armato d'ascia, tenta di stanare le creature della notte schierate con i Confederati e responsabili dello scoppio della Guerra Civile americana. (...) Prodotto da Tim Burton (che ha frequentato vampiri anche nel suo ultimo film, 'Dark Shadows'), e tratto dal romanzo di Seth Grahame Smith, il film diverte nella prima parte, quando ci racconta la giovinezza del futuro presidente che, emblema del sogno americano, diventa una sorta di supereroe. Fino alla metà del film riusciamo quindi a stare al gioco pulp voluto dal regista. Quando però la fantasia tenta di mescolarsi alla realtà storica per offrire una visione diversa dei fatti così come li conosciamo, la pellicola frana allora nel ridicolo e il divertimento lascia il posto alla noia." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 20 luglio 2012)
"Piacerà ai fan di Tim Burton, che anche se nel caso specifico non ha diretto in prima persona, s'è premurato di lasciare la sua impronta (splendidi, brumosi scenari dove collocare le cacce notturne del giovane Lincoln). A chi segue il cinema horror del russo Timur Bekmambetov ('L'ora nera') che pur giocando fuori casa non ha rinunciato a calcare la mano sugli effettacci da inibire ai minori di 14 (gli accoppamenti fanno accapponare la pelle). Certo, l'idea di raccontare un pezzo di storia Usa coi modi di un libro di Bram Stocker è un'avventura pericolosa. II rischio del ridicolo è sempre dietro l'angolo. Ci cade 'La leggenda del cacciatore'? Qualche volta. All'inizio del film (l'apprendistato di Abe come killer notturno) e nella seconda parte (lo smascheramento di alcuni «maestri della notte» è da horror di serie C)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 20 luglio 2012)
"Non avete letto male. Il cacciatore di vampiri è proprio il sedicesimo presidente Usa che, armato di ascia e coltello d'argento, va in giro di notte a tagliare la testa ai non morti. E' la nuova trovata che abbina 45 anni di storia americana all'horror. (...) Dai, è estate e il 3D convince." (Maurizio Acerbi, 'il Giornale', 13 luglio 2012)