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Ispirato a eventi reali, il film racconta la storia del detective Mike Souder (Sam Worthington), agente della Omicidi in una cittadina texana, e del suo partner, Heigh (Jeffrey Dean Morgan), un poliziotto appena arrivato da New York, alle prese con un serial killer che getta i corpi delle sue vittime in un'area paludosa chiamata "Killing Fields". Nonostante la scena del crimine sia fuori dalla loro giurisdizione il detective Heigh si sente in dovere di indagare su questi terribili omicidi. L'assassino intanto cambia le "regole del gioco", stuzzicando i due detective e lasciando una serie di indizi sulla scena del crimine. Quando scompare una ragazzina del posto, Anne (Chloe Grace Moretz) i due detective iniziano una lotta contro il tempo per trovare l’assassino e salvarle la vita.
Regia: Ami Canaan Mann
Interpreti: Sam Worthington, Jeffrey Dean Morgan, Jessica Chastain, Chloe Moretz, Stephen Graham, Jason Clarke, Annabeth Gish, Sheryl Lee, Leanne Cochran, Sean Michael Cunningham, Donna DuPlantier, Deneen Tyler, Lyle Brocato, James Hébert, Marcus Lyle Brown
Sceneggiatura: Don Ferrarone
Fotografia: Stuart Dryburgh
Montaggio: Cindy Mollo
Musiche: Dickon Hinchliffe
Durata: 1 ora e 45 minuti
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: complesso, violento
Tematiche: Famiglia; Gangster; Giallo - Triller; Male; Morte
Tra una metropoli e l'altra, tra una cittadina di provincia e l'altra ci sono zone inaccessibili dove la natura selvaggia nasconde imprese malvagie e nefaste. I grandi spazi geografici, i piccoli orizzonti dell'anima: contrasto forte dell'immaginario americano, come un 'genere' a se stante. Qui allo scenario consueto si aggiungono le scintille create dalla vicinanza obbligata tra il poliziotto locale e quello che arriva da New York (serie B contro serie A), e la costruzione caratteriale di Brian come cattolico osservante che tiene in ufficio la foto del Papa. Da qui il dissidio bene/male si distende facilmente lungo la torbida vicenda che circuisce temi esistenziali grandi e li riflette in una drammaturgia a cerchi concentrici, ricerca di vendette e voglia di perdono. Ne esce un thriller decisamente nero, dove la verità, la voglia di salvezza e di tranquillità lottano con disperazione contro la malvagità incombente. Tragedia al diapason, materia aspra, stile ruvido, con inevitabili richiami della figlia al padre regista Michael Mann. Sperando che Ami riesca da affrancarsi dall'illustre genitore. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e nell'insieme violento.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presente il taglio crudo e nervoso della vicenda, che non si rivolge a tutti. Molta attenzione è da tenere per minori e piccoli sia da subito sia in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri strumenti tecnici.
Atmosfera cupa e tragica: la discesa agli inferi della Mann secondo le coordinate del genere
Si legge su un cartello: "You Are Now Entering the Cruel World". Il mondo di crudeltà dove ci addentriamo sta nel Texas profondo, con le strade polverose, i campi abbandonati, gli alberi scheletrici e spettrali, le paludi in cui ci si perde. I “killing fields”, dove l'assassino abbandona i cadaveri delle donne uccise. Tanti delitti irrisolti, tutti indicati su una mappa. Due agenti della omicidi sono sulle tracce del serial killer, sadico e mutilatore di corpi. L'indagine sui crimini non spetterebbero ai due, i delitti sono stati commessi fuori dalla loro giurisdizione. In più, Mike, pensa che sarebbe meglio non mettere le mani e il naso nella brutta faccenda. Brian, invece, vuole invece occuparsene, trovare l'omicida: e lo vuole ancora di più quando a sparire è Anne, una ragazzina che sente vicina come una figlia. Comincia l'indagine che subito diventa sporca e fosca come le paludi. E la lotta è – come in ogni poliziesco che si rispetti – tra il bene il male con i detective che cercano indizi e risposte, si muovono tra i crimini e cercano di comprenderne motivi e cause. E le trappole sono dappertutto. E le paludi possono ingoiarti. E il killer è lui che tira, dalle tenebre, le fila dello scontro e attacca i poliziotti...
Ami Canaan Mann è figlia di Michael Mann (al film partecipa anche la sorella Aran, production designer). Ha girato un primo film, Morning (2001), questo è il secondo, un poliziesco torbido, una discesa agli inferi che sta dentro il genere, ne segue le regole, ne fa, come si deve fare da sempre, un racconto morale ed esistenziale. I detective, Sam Worthington e Jeffrey Dean Morgan, sono tesi, nervosi, smarriti, hanno le facce che ci vogliono per questi ruoli. Jessica Chastain è la collega di un'altra contea che li chiama in aiuto. Uno dei due detective è credente, l'altro picchia sodo, tutti e due rischiano, sbagliano. Ami Canaan Mann si muove con attenzione: non tutto è perfetto in un film che vive più di digressioni che di un racconto compatto, ma l'atmosfera è quella giusta, cupa, buia, tragica. (Bruno Fornara)