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La folle impresa di Monsignor Angelo Paolini - spirito illuminato, profondamente convinto che la Chiesa debba 'aggiornare' il suo linguaggio per poter continuare a testimoniare la parola di Dio al mondo - e del suo amico d'infanzia Mario Guarrazzi, un ex campione di atletica che nella vita ha ottenuto tanti successi tranne la vittoria alle Olimpiadi e per questo cerca riscatto attraverso il figlio Tommaso. Per ragioni diverse e con mille difficoltà, i due decidono di mettere in piedi una Nazionale Olimpica del Vaticano per partecipare alle Olimpiadi di Londra 2012...
Regia: Raffaele Verzillo
Interpreti: Domenico Fortunato, Jordi Mollà, Giorgio Colangeli, Giulia Bevilacqua
Sceneggiatura: Pier Francesco Corona, Salvatore De Mola, Raffaele Verzillo
Fotografia: Blasco Giurato
Montaggio: Valentina Mariani
Musiche: Stefano Mainetti
Durata: 1 ora 24 minuti
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: consigliabile, semplice
Tematiche: Amicizia; Famiglia - genitori figli; Giovani; Lavoro; Solidarietà-Amore; Tematiche religiose
"Non c'è alcun riferimento a fatti reali -dice Raffaele Verzillo, regista a cosceneggiatore- abbiamo inventato un Monsignore un po' folle con una gran volontà di rinnovare i metodi di diffusione della parola di Dio(...)". Il soggetto (sottoposto anche all'attenzione del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali) segue questa idea certamente originale, lasciandola al centro del racconto, e arricchendola con molti spunti di contorno, stimolanti e attuali. Il punto di partenza è il sincero entusiasmo che anima Mons. Paolini nel suo obiettivo di rendere moderno lo stile di comunicazione della Chiesa, legandosi a quelle espressioni nelle quali è possibile ottenere visibilità e adesioni immediate. L'incontro tra religione e sport apre molte riflessioni intorno a quel progetto educativo che già anima molte realtà diocesane sul territorio, e spinge a considerare la possibilità di un impegno più forte, di maggiore impatto mediatico. Lungo il copione emergono anche i temi della missione, della vocazione, dei sacerdoti di frontiera nelle zone disagiate. E' merito della regia tenere tutta questa materia, divisa tra concretezza e spiritualità, su un piano di esemplare linearità espressiva. La scelta del tono brillante offre occasioni per un umorismo immediato, misurato e autentico. Si parla insomma di argomenti importanti senza voler impartire lezioni, nè denunciare o fare critiche. Il messaggio che arriva dai personaggi è quello di una schiettezza solidale, un invito a parlare, confidarsi, essere l'uno di sostegno all'altro per una crescita reciproca senza confini. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, e nell'insieme semplice.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e in molte successive occasioni, come proposta nelle varie realtà eccelsiali (cineforum, scuole, associazioni di base...) per parlare del tema, ampio e attuale, del rapporto Chiesa/comunicazione.
La Nazionale del Vaticano alle Olimpiadi 2012: scherzo da preti? No, riuscita commedia
Metti che un giorno tuo figlio, per il quale hai speso ogni energia fino a farlo diventare un campione, superi le selezioni per le Olimpiadi. Si corona un sogno della tua vita: riesce lì dove, da giovane promessa dell’atletica, avevi fallito. Metti che dopo aver raggiunto l’obiettivo, ti comunica che vuole entrare in convento e non correrà più. Metti che il tuo più caro amico d’infanzia, un eccentrico monsignore (Domenico Fortunato), decide di promuovere la Nazionale Vaticana da presentare alle prossime Olimpiadi e il 27 luglio 2012 all’apertura nella Nazionale del Vaticano c’è tuo figlio a gareggiare.
È la storia di 100 metri dal Paradiso, prima fatica della giovane società Scripta, con il registro della commedia e lo sport per filo conduttore ad alimentare il rapporto tra padre e figlio, che affronta con leggerezza e profondità il mistero della vocazione, fa riflettere sull’importanza della comunicazione tra la Chiesa e il mondo, porta in primo piano la dimensione delle missioni e propone con originalità e passione il legame tra sport e fede. Un film divertente, semplice ed efficace, dedicato alle famiglie, destinato a tracciare un profilo rinnovato sulla figura dei sacerdoti al cinema. (Candido Coppetelli)
"Una favola gentile conclusa immaginando che il prossimo luglio, alle
Olimpiadi di Londra, possa concorrere anche una squadra del Vaticano con
preti e suore molto dotati nelle varie discipline sportive. Ce la
racconta un regista non molto noto, Raffaele Verzillo, che dopo aver
esordito anni fa con un film drammatico, 'Animanera', si è poi dedicato
soprattutto al comico in televisione prendendo parte a vario titolo a
parecchie serie, dal 'Medico in famiglia', a 'La famiglia Benincasa', a
'Incantesimo' 9 e 10. (...) Una favola, appunto, ma congegnata bene,
sempre rispettando la singolarità dei temi, disegnando i personaggi con
un garbo che, spesso, non disdegna l'umorismo e procedendo via via verso
il finale con logiche plausibili e con ritmi agili pronti a convincere.
Fra gli interpreti, Domenico Fortunato, l'intraprendente monsignore,
Lardi Mollà, il padre in ambasce, e Giorgio Colangeli, un divertente
allenatore." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 11 maggio 2012)
"(...) bisogna ammettere che '100 metri dal paradiso' è un film
simpatico, anche se più prossimo a una sitcom che al cinema e
penalizzato dalla recitazione un po' dilettantesca di alcuni degli
interpreti. Che si nota tanto più perché, in secondi ruoli, ci sono
attori di esperienza come Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli." (Roberto
Nepoti, 'La Repubblica', 11 maggio 2012)