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La storia racconta di Piero Cicala (Emilio Solfrizzi), che è riuscito ad avere il suo momento di successo negli anni 80... con una sola canzone, Io, te e il mare, un fuoco di paglia che però ha venduto un milione di dischi. Purtroppo il protagonista non ha saputo gestire la sfolgorante fortuna e se l'è vista svanire tra le mani, velocemente e irrevocabilmente. Nel paesino pugliese, Piero però ha il suo giro essenziale di conoscenze e amici: lavora nel ristorante diretto dalla sua ex moglie (Iaia Forte) e passa il tempo con l'amico barbiere (Totò Onnis), ex musicista anche lui, con i suoi colleghi di lavoro, e con un polpo in una vasca col quale parla ogni tanto. Una vita modesta, insomma, che sembra in qualche modo pacificamente assestata. Ma sulla quale piomba la proposta di un'importante trasmissione TV, che lo ripesca come gloria del passato, invitandolo a Roma. Nella capitale, incontrerà la famosissima Talita Cortès (Belén Rodríguez) giunta in città per il lancio di un nuovo prodotto, e al centro di tutte le telecamere della città e del mondo del gossip...
Regia: Eugenio Cappuccio
Sceneggiatura: Eugenio Cappuccio, Claudio Piersanti
Montaggio: Fabio Nunziata
Interpreti: Emilio Solfrizzi, Belen Rodriguez, Iaia Forte, Fabrizio Buompastore, Totò Onnis, Gaetano D'Amore, Salvatore Marino, Roberto De Francesco, Gianni Colajemma, Pinuccio Sinisi, Manuela Morabito, Francesca Faiella, Vito Cassano, Lucia Lanzolla, Vincenzo Grassi, Azzurra Martino, Marco Montingelli, Vito Lisi, Mario Canetti, Federico Rosati
Durata: 1 ora e 40 minuti
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Consigliabile, brillante
Tematiche: Amicizia; Mass-media; Musica
"Il soggetto è di Antonio Avati - ricorda Cappuccio- io ho avuto l'opportunità in sede di sceneggiatura di confermare l'attenzione verso il racconto di un protagonista messo alle strette dalla vita (...) ho sempre descritto uomini al bivio, persone divise tra conflitti, incontri, amori e, perchè no, anche il riso e l'ironia (...)". Lo scenario ambientale ha una importanza non secondaria: crea le premesse per il contrasto (mentale, antropologico) tra il piccolo spicchio provinciale dove Cicala si è ritirato, la Roma dello spettacolo (già frequentata trenta anni prima) e l'inatteso, inedito jet set internazionale filtrato per un attimo dalla presenza della splendida modella. Il copione si propone quindi come il sogno di un sogno, con ritorno finale alla realtà, e alla dura quotidianità. Il tema è molto avatiano, tra rimpianti e rimorsi, e Cappuccio vi aggiunge la spruzzata di uno sguardo velenosetto ma non accusatorio verso le facili illusioni del jet set. Commedia tradizionale, ben svolta, scorrevole, e film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come prodotto italiano piacevole e ben condotto.
Quello che... non abbiamo fatto - I film della stagione 2009 / 2010