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Tess, ex ballerina e proprietaria di un teatro Burlesque, è costretta a combattere ogni giorno per tenere aperta la vecchia sala, affrontando problemi finanziari e artistici di ogni genere. Con i membri della troupe sempre più occupati dai loro problemi personali e la minaccia di un ricco uomo d'affari che vorrebbe mettere le mani sull'immobile, la buona sorte sembra avere abbandonato di colpo Tess. Nel frattempo, Ali, giovane ragazza di provincia in fuga del suo passato e assunta da Tess come cameriera s'innamora dell'arte del Burlesque e riesce ben presto a coronare il suo sogno di salire sul palco come ballerina.
Regia: Steve Antin
Sceneggiatura: Steve Antin, Susannah Grant, Keith Merryman
Fotografia: Bojan Bazelli
Montaggio: Virginia Katz
Musiche: Christophe Beck
Kristen Bell, Christina Aguilera, Cher, Stanley Tucci, Eric Dane, Cam Gigandet, Alan Cumming, Julianne Hough, Peter Gallagher, David Walton, Wendy Benson-Landes, Stephen Lee, Katerina Mikailenko
Durata: 119 minuti
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Consigliabile, brillante
Tematiche: Donna; Musica; Teatro
In effetti non c'è niente di nuovo. Il pretesto narrativo è quello consueto della ragazzina stanca della vita di provincia che arriva nella metropoli, si guarda intorno, sgomita, rischia, spinge e alla fine ottiene quello che voleva. Di contorno ci sono le inevitabili storielline sentimentali, tra equivoci e incomprensioni. Ad essere importanti sono i numeri musicali, il ballo, i costumi, le canzoni. Ecco dunque ancora un 'musical', genere ormai in calo (al pari del western) e che ogni tanto torna a galla a ricordare le radici e le tradizioni di una fetta comunque importante dello spettacolo (americano ma non solo: il burlesque crea contatti anche con l'Europa). Ci si lascia dunque andare alla bellezza delle immagini, che restano prevalenti e lasciano in secondo piano qualche passaggio meno sorvegliato. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, e nell'insieme brillante.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in seguito proposto come esempio anni Duemila del genere 'musical'. Qualche attenzione per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di DVD e di altri supporti tecnici.
Steve Antin gioca la coppia d'ugole Christina Aguilera e Cher: senza spellarsi le mani, un musical da applausi
Ci vuole una leggenda (Cher) per fare una star (Christina Aguilera). Così recita il poster stelle & strisce, e Burlesque, seppur non leggendario, brilla di luce propria: è un musical niente affatto male, e non l’avremmo detto.
Già passato dalla Festa mobile di Torino 28, arriva in sala regalando una coppia d’assi al femminile: seppure gareggino sul fronte chirurgia estetica, Cher e Christina Aguilera sono affiatate e solidali, dall’ugola in giù. Se la guerra del bisturi la vince l’ex signora Bono, perché ha 64 anni ma sembra la sorella minore di Christina, viceversa, la recitazione pende dalla parte della bionda protagonista, che balla e, soprattutto, canta da dio, e pure nei dialoghi se la cava con ironia e assertività. Che dire, Burlesque non è l’infimo Showgirls, supera per coreografie (pur meno ricche) e montaggio il sopravvalutato Chicago, e la Aguilera non è la Mariah Carey di Glitter o la Britney Spears di Crossroads.
In regia Steve Antin (attore di N.Y.P.D.), Christina è Ali, avvenente ragazza di campagna, che sbarca sul Sunset Strip di L.A. con un desiderio chiamato showbiz e un ostacolo che ribattezzerà opportunità: Tess (Cher), proprietaria del Burlesque Lounge, con tante gambe sul palco ma poche sotto il tavolo dei conti. Lo sviluppo è prevedibile: finito di servire ai tavoli, una stella brillerà sotto i riflettori, troverà l’amore (il barman-compositore Cam Gigandet), svicolerà dal “diavolo” (il palazzinaro Erica Dane), annichilirà la rivale (Kristen Bell) e conquisterà pure il grillo parlante (Stanley Tucci, strepitoso braccio destro di Tess).
Dopo il riscaldamento e i vocalizzi di Moulin Rouge, la Aguilera dimostra talento da vendere e plastica da imitare, mentre Cher, al cinema sette anni dopo Fratelli per la pelle, consegna nuove accezioni all’attributo “eterno”, ma sono ciliegine sulla torta: Burlesque funziona nei particolari. Se lo sviluppo sentimentale e la scansione narrativa sono prevedibilmente da copione, le battute, i dialoghi, le singolar tenzoni di queste showgirl si alzano decisamente dalla media, facendo il paio con le performance danzereccio-canore, dirette come ottimi videoclip, ma ben amalgamate nei 115’ del film. Insomma, the show must go on. (Federico Pontiggia)
"Arriva l'appuntamento annuale con il genere musical, croce e delizia del botteghino italiano, questa volta portando una vera star della musica come Christina Aguilera.Il meccanismo è sempre quello: la povera provinciale alla ricerca del sogno americano, cantando e zompando." (Dario Zonta, 'L'Unità', 11 febbraio 2011)
"Come si può odiare 'Burlesque'? Splendidi i duetti tra Tess e Sean (...), forte l'idea di famiglia artistica, impressionante la voce soul della Aguilera fuori dal pop per cui è nota e vivaci i numeri musicali. Fotografia dai colori roventi (...) che ricorda più 'Transformers' che non 'Chicago'. L'ex attore Antin scrive con una certa verve e dirige senza la minima vergogna un inno a lustrini, paillettes e successo, dove chi lo ottiene può rimanere una brava persona con la testa sulle spalle. Divertente e sano." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 11 febbraio 2011)
"Piacerà a chi magari non ha troppe pretese in fatto di novità nella trama e nei personaggi, epperò si satolla con gli spettacoli luccicanti pieni di bella gente (anche se le ballerine sono più androgine della media del burlesque), belle canzoni ('You Haven't Seen the Last of Me' ha vinto il Satellite Award), bravi attori (Stanley Tucci e l'indomita Cher)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 11 febbraio 2011)
"La storia del burlesque è una miniera: dal bel libro sulla sua storia (ed. Toys) alle splendide memorie strip di Gipsy (Adelphi) prefazione di questo musical ritmato (Bob Fosse, se ci sei batti un colpo!) in cui si rinnova la storia di 'Eva contro Eva', la popstar Christina Aguilera 'versus' Cher che con una sola scena se la mangia. Fuori dai riflettori, il film è sentimentale vecchio stile prevedibile, è d'antologia: quando s'accendono le luci della ribalta il racconto di Antin prende fuoco nello show." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 11 febbraio 2011)
"Il solito stacchetto: ragazza di campagna cerca successo. Ma cambia la location ¿ non Arcore, bensì il Sunset Strip di L.A.¿ e la postura: non in ginocchio, ma sulle punte. Perché almeno secondo gli americani, ci vuole una leggenda (Cher) per fare una star (Christina Aguilera). Solidali per ugola, in guerra per il bisturi, dove stravince la 64enne ex signora Bono, le due cantanti si mettono al servizio di un 'Burlesque' più che discreto. Non è l'infimo 'Showgirls', e la brava Aguilera non è la Mariah Carey di 'Glitter' o la Britney Spears di 'Crossroads': smesso il grembiule, brillerà sul palco e troverà l'amore, complice bastone e carota della padrona del Burlesque Lounge Cher. Appunto, lo sviluppo è prevedibile, ma a funzionare sono le battute e le performance danzereccio-canore, che insidiano il sopravvalutato 'Chicago'." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 11 febbraio 2011)
Quello che... non abbiamo fatto - I film della stagione 2010 / 2011