Domenica 12 aprile | Ore 16:00 e 21:00 |
Lunedì 13 aprile | Ore 21:00 |
Sono passati venti anni dal momento dei suoi grandi successi, ma Randy detto Ram continua ad accettare sfide estreme sui ring del wrestling. L'età dovrebbe indurlo a restare a casa a riposo, ma Ram sale sul quadrato perché quella é la sua vita e fuori dalla palestra non sa fare altro. A poco a poco però il vuoto affettivo che si é scavato intorno lo assale, si fa pressante, diventa insostenibile momento di dolore soprattutto nel difficile rapporto con Stephanie, la figlia sempre dimenticata. A ricreare fiducia non serve nemmeno l'estremo tentativo di Cassidy, una che si esibisce nei locali ma è decisa a smettere per pensare solo al figlio. Ram resta solo con se stesso, causa e vittima delle proprie disgrazie.
Regia | Darren Aronofsky |
Sceneggiatura | Robert D. Siegel |
Fotografia | Maryse Alberti |
Montaggio | Andrew Weisblum |
Musiche | |
Mickey Rourke | Marisa Tomei |
Evan Rachel Wood | Judah Friedlander |
Giovanni Roselli | Todd Barry |
Ernest Miller | Gregg Bello |
Ron Killings | Wass M. Stevens |
Elizabeth Wood | Dylan Keith Summers |
Mike Miller | Tom Faria |
Andrea Langi |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Complesso, problematico, dibattiti
Tematiche: Famiglia - genitori figli; Libertà; Male; Metafore del nostro tempo; Povertà-Emarginazione; Sport; Violenza
I toni secchi, riarsi, ispidi della regia, l'ambientazione in un'America minore, fredda e buia, l'interpretazione amara e straniata di Mickey Rourke sono tutti elementi che aiutano ad entrare nella sofferenza fisica e interiore del protagonista. Cronaca dolorosa di una emarginazione 'inevitabile', la parabola di Ram diventa figurazione, nitida e misurata, degli ultimi della società, spesso ignorati e abbandonati, ma più bisognosi di aiuto. In particolare colpisce l'accostamento tra Ram e Cassidy, due esseri umani che consapevolmente si lasciano andare al voyeurismo di un pubblico dagli istinti bestiali e mai soddisfatti. Proiettato l'ultimo giorno alla scorsa edizione della mostra del cinema di Venezia, il film mise subito d'accordo critica e giuria e ricevette il Leone d'oro. Premio meritato per un titolo che si muove con lucidità tra realismo e metafora. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da riprendere anche in seguito come proposta di qualità sui temi sopra accennati. Una certa crudezza insita nello svolgimento degli incontri di wrestling e qualche altro passaggio impongono di mettere sull'avviso circa la presenza di minori e piccoli, anche in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.