Sabato 25 aprile | Ore 16:00 e 21:00 |
Domenica 26 aprile | Ore 16:00 e 21:00 |
L'agente immobiliare Skeeter Bronson ha l'abitudine di raccontare spettacolari favole della buona notte ai suoi nipoti. La fantasia si trasformerà in una bizzarra realtà quando i personaggi e le storie delle fiabe cominceranno a prendere vita...
Regia | Adam Shankman |
Sceneggiatura | Matt Lopez |
Fotografia | Michael Barrett |
Musiche | Rupert Gregson-Williams |
Dana Goodman | Adam Sandler |
Keri Russell | Guy Pearce |
Courteney Cox | Teresa Palmer |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Consigliabile/semplice
Tematiche: Cinema nel cinema; Famiglia - genitori figli; Film per ragazzi
I piccoli racconti inventati da Skeeter non prevedono mai il lieto fine,
il film invece si. E quindi in realtà é quest'ultimo a prevalere. La
successione dei racconti si propone come un gioco a incastro, dentro il
quale una vicenda si sostituisce all'altra ma qualcosa le tiene tutte
legate. La fantasia é il collante che consente di trasformare una brutta
conclusione in un finale gioioso, e così tra il padre di Skeeter, lui stesso
e i nipotini si crea un circuito virtuoso di trasmissione della creazione
fantastica. A livello orale, sulla pagina scritta e, infine, nelle immagini.
La storia é simpatica e gradevole, solo qua e là rallentata da momenti di
comicità un po' tirati via e poco divertenti fuori dal contesto 'americano'.
Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e
nell'insieme semplice.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione
ordinaria e in altre occasioni come proposta anche per bambini e ragazzi
Commedia per ragazzi poco ispirata: neanche Adam Sandler
riesce a risollevarne le sorti
Beata innocenza, il mondo è
tuo! L’assunto alla base di Racconti incantati - ultimo passatempo per
famiglie targato Disney (e diretto dal fedele Adam Shankman) - è di una
trasparenza cristallina. Un tripudio alla vecchia morale "Mickey Mouse",
senza macchie né strappi, buonista e antiquato. E' la storia di un
irriducibile perdente, svagato e stolto, che mette sotto scacco i malfattori
col potere della fantasia (le favole della buonanotte che racconta ai due
nipotini si avverano nella realtà) e la certezza dei puri (è l’incrollabile
fede dei bambini nelle storie dello zio a piegare l’ordine naturale delle
cose alla magica anarchia dei sogni).
Le incursioni nel fantasy (con scontati omaggi ai classici americani) sono sciatte, avare di mezzi e d’inventiva, il ricorso insistito agli occhioni del porcellino d’india tradiscono la penuria di altri espedienti, mentre la definizione dei ruoli - buoni da una parte, cattivi dall’altra - cancella ogni chiaroscuro del moderno "cinema per ragazzi".
E se la furbizia non paga, neanche Adam Sandler - tutto smorfie e goffaggine - rende granché. Probabilmente il soggetto non gli ha reso un buon servizio, ma il sospetto è che l’attore non ci abbia messo neppure il mestiere.
Gli accompagnatori dei piccoli spettatori potranno ricordare quando qualcuno raccontava loro storie, prima che dormissero. Senza addormentarsi ora, forse. (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 27 marzo 2009)