Sabato 28 marzo | Ore 21:00 |
Domenica 29 marzo | Ore 16:00 e 21:00 |
Rebecca Bloomwood è una donna bella ma totalmente irresponsabile, una maniaca della moda dedita allo shopping compulsivo. Luke Brandon è un giornalista estremamente ambizioso, ossessionato dalla carriera ma privo di qualsiasi interesse nei confronti degli acquisti. Due personalità apparentemente agli antipodi, ma che, nel corso della storia, scopriranno di essere più simili di quanto non pensino.
Tratto dal romanzo "I love shopping" di Sophie Kinsella
Regia | P.J. Hogan |
Sceneggiatura | Kayla Alpert |
Tim Firth | |
Tracey Jackson | |
Fotografia | Jo Willems |
Montaggio | Billy Goldenberg |
Musiche | James Newton Howard |
Isla Fisher | Krysten Ritter |
Stephen Guarino | Hugh Dancy |
Joan Cusack | John Goodman |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Consigliabile, semplice
Tematiche: Amicizia; Denaro, avidità; Famiglia - genitori figli; Lavoro
I primi due dei cinque romanzi scritti da Sophie Kinsella con al centro la figura di Rebecca Bloomwood hanno trovato facilmente la via della versione cinematografica. Si prestano infatti molto bene a fotografare in Rebecca il prototipo di una ragazza di oggi, contesa tra la mania degli acquisti (ma solo nel settore dell'abbigliamento) e la necessità di fare quadrare i conti dei soldi (pochi) derivanti dal lavoro. La competitività, la scalata al successo professionale, l'ammirazione per chi ce l'ha fatta sono temi che si mescolano tra le pieghe di un copione che non manca di accenni realistici (la 'malattia' esiste davvero) ma che tutto risolve sul filo della favola, con finale romantico ma non troppo. I vari livelli sono ben miscelati, il racconto è più attento ai personaggi che ai loro comportamenti e tocca quella direzione narrativa nella quale non ci si annoia pur sapendo bene come andrà a finire. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e del tutto semplice.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in seguito come proposta di prodotto leggero ma non privo di riferimenti al quotidiano. Qualche attenzione é da tenere per i piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS o DVD.
Dai bestseller di Sophie Kinsella, la versione outlet di
Sex and the City: diretta con leggerezza, ma senza emozione
New York. La 25enne giornalista Rebecca Bloomwood (Isla Fisher, Due single a
nozze e Definitely, Maybe) ha un'ossessione-compulsione per lo shopping:
armadio pieno, conto vuoto, e il sogno di un impiego ad Alette, la Bibbia
del fashion. Finirà dietro una scrivania nello stesso grattacielo, ma
qualche piano più sotto, alla redazione di un giornale economico: guidata
dal fascinoso Luke Brandon (Hugh Dancy), troverà successo planetario con "La
ragazza con la sciarpa verde", rubrica di consigli per i non acquisti. Ma
Rebecca predica bene, e razzola male: i debiti si fanno insormontabili, un
riscossore la perseguita, amore e amicizia scappano.
Dai bestseller di Sophie Kinsella, I Love Shopping e I love shopping a New York, e dal produttore Re Mida Jerry Bruckheimer, ecco la versione outlet di Sex and the City: le boutique per happy few di Carrie & Co. lasciano spazio alle svendite prese d'assalto da Rebecca: shopaholic sì, ma di taglia (e classe) media. Diretta con leggerezza da Hogan, la commedia tuttavia non emoziona: colpa dei déjà-vu (anche Il diavolo veste Prada, con Kristin Scott Thomas novella Miranda), lo scarso appeal della Fisher, comprimari poco azzeccati e una fastidiosa sensazione: che in saldo non siano solo i vestiti... (Federico Pontiggia)
"Il film sembra lanciare un monito di assoluta attualità agli americani spinti per troppo tempo a un'euforia dei consumi che ha causato i presenti sfracelli. Ovviamente in forma frivola, dato che il produttore è Jerry Bruckheimer, la costumista Patricia Field ('Sex and the city', 'Il diavolo veste Prada') e che per Becky tutto finisce nel migliore dei modi. Buon supportino cast: Kristin Scott Thomas, Joan Cusack, John Lithgow." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 febbraio 2009)
"Commedia più spiritosa di quel che il titolo farebbe sospettare." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 27 febbraio 2009)
"Lo spunto arriva dal libro di Jemy Kosinski che trent'anni fa fu alla base di una famosa pellicola con l'ineffabile Peter Sellers: Oltre il giardino. Anche se scopiazzato, sulla carta il paradosso funziona mentre nel film si perde per la strada. In compenso, l'adattamento non sembra avere altro scopo che offrire occasioni continue di fastidiosa frenesia all'attrice Isla Fisher, una sorta di reincarnazione di Lilia Silvi monella di celluloide dell'era fascista: gridolini, saltelli, smorfie e carinerie. E non parliamo di quando l'invasione delle femmine schiamazzanti diventa generale: un vero pollaio. La parte di amoroso è riservata a Hugh Dancy e anche su di lui scenda un pietoso velo: tanto che poi che come va a finire la sua storia con Becky lo si capisce subito. Tanti bei nomi, da Joan Cusack a John Goodman, da John Lithgow alla Kristin Scott-Thomas, fanno atto di presenza e non aggiungono granché allo spettacolo. Per quanto riguarda i rapporti fra cinema e letteratura, in passato erano più chiari. Hemingway, per esempio, si rifiutò sempre di vedere qualsiasi film tratto dalle sue opere, altri protestavano per le manomissioni, scrivevano ai giornali, facevano causa Oggi non è insolito che l'autore accetti di partecipare all'operazione cinema con la qualifica di coproduttore come la Kinsella nei titoli di 'I Love Shopping', lasciando che il loro libro finisca indifeso nel tritacarne del commercio." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 27 febbraio 2009)
"L'adattamento non sembra avere altro scopo che offrire occasioni continue di fastidiosa frenesia all'attrice Isla Fisher, una sorta di reincarnazione di Lilia Silvi monella di celluloide dell'era fascista: gridolini, saltelli, smorfie e carinerie. La parte di amoroso è riservata a Hugh Dancy e anche su di lui scenda un pietoso velo: tanto più che come va a finire la sua storia con Becky lo si capisce subito. Tanti bei nomi, da Joan Cusack a John Goodman, da John Lithgow alla Kristin Scott-Thomas, fanno atto di presenza e nulla aggiungono allo spettacolo." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 27 febbraio 2009)
"Hogan non ama le virgole, solo i punti esclamativi. Eppur si muore. Dalle risate. Grazie ai genitori tirchi di lei (fantastici John Goodman e Joan Cusack: meritavano più spazio). E grazie all'affetto che misteriosamente si prova per le incredibili scemenze di Rebecca, una scatenata Isla Fischer vera bomba sexy con contorno d'allegria. E la fidanzata di Sacha Baron Cohen, alias Borat. Coppia csplosiva." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 27 febbraio 2009)