La bisbetica domatadi William Shakespeare |
Venerdì 22 febbraio 2008 - Ore 21:00
Ingresso: 18.00 €
Regia | Valeria Cavalli |
Claudio Intropido | |
musiche | Gipo Gurrado |
scene | Claudio Intropido |
produzione | Quelli di Grock |
Antonio Brugnano | Pietro De Pascalis |
Alessandro Larocca | Marco Oliva |
Andrea Ruberti | Manola Vignato |
Max Zatta |
Per la Stagione 2007-08 Quelli di Grock propone una rilettura de “La bisbetica domata”, uno fra i più noti capolavori shakespeariani. In questa messa in scena la compagnia esalta il proprio potenziale comico utilizzando tutte le tecniche di cui è maestra da oltre trent’anni: il teatro nel teatro, i travestimenti e gli equivoci, le esasperazioni dei caratteri in una sarabanda di situazioni farsesche. Gli attori sono chiamati a scambiarsi i ruoli, come nella tradizione teatrale più antica, dichiarando così apertamente il gioco teatrale e rendendo complice il pubblico delle vicende che si svolgono sul palcoscenico. La storia di Petruccio, che vuole sposare una donna ricca per riempire il vuoto delle proprie tasche, si intreccia con quella di Caterina, che di matrimonio non ne vuole sapere. L’incontro fra i due è un vero e proprio scontro fatto di battute salaci e sottointesi, ma Petruccio caparbiamente e ruvidamente si accollerà il compito di “educare” la Bisbetica per trasformarla in una moglie obbediente e devota. “La bisbetica domata” è una delle prime opere di Shakespeare ed è uno dei testi in cui il gioco letterario è più rilevante del contenuto o della psicologia dei personaggi, infatti è proprio grazie alla vivacità del linguaggio e al ritmo serrato dei dialoghi che questa commedia non perde di originalità con il passare del tempo e continua a essere molto amata dal pubblico.
“La bisbetica domata” diverte ma offre anche spunti di riflessione. Infatti, proprio in questa sua commedia giovanile, Shakespeare mostra una spiccata sensibilità per la donna del suo tempo, obbligata a matrimoni combinati per assecondare il volere paterno. Caterina è intelligente, scaltra, diretta e sincera, non vuole sottomettersi né a Petruccio, né a tutto il genere maschile; d’altra parte Petruccio, maltrattandola e riducendola alla fame, vorrebbe dimostrare di saper dominare il “femminile”. In scena, quindi, è rappresentato l’eterno conflitto fra uomo e donna, ma anche il gioco amoroso, spesso tenuto vivo dai contrasti, dalle differenze, dall’esibizione del potere. Si è voluto perciò esaltare la rozza misoginia dei personaggi maschili, caricaturizzandoli e ironizzando su questa mascolinità esibita, che nasconde invece una grande fragilità. Domare Caterina sarà quindi un esercizio vano e ridicolo, come lo è ogni atto di sopraffazione.
L’incontro con questo testo è stato per la compagnia una vera e propria occasione per misurarsi in un gioco teatrale, lontanissimo da concezioni teatrali classiche, ma quanto mai vivo e che porti il pubblico a godere dell’immediatezza dell’emozione teatrale, della forza di un linguaggio fisico dinamico e prorompente.
Casate On Line - I video di Canale 11 - Giornale di Merate - La Provincia di Lecco