Auditorium di Casatenovo. Oltre 50 anni di cinema e teatro

La locandiera

di Carlo Goldoni

La locandiera - regia di Jurij Ferrini

Giovedì 9 marzo 2006 - Ore 21:00

Ingresso 23.00 €

L'opera è senza dubbio uno degli indiscutibili capolavori goldoniani e a noi offre ancora una volta un canovaccio in lingua italiana – è un sollievo per un attore recitare talvolta senza il filtro di una traduzione – una lingua italiana particolare, ricca, calda, vitale, piena di sapore come lo è la cucina tradizionale del nostro paese e nello stesso tempo leggèra e speziata (al rosmarino direi) spesso estremamente elegante; in questo senso, nel senso della ricerca delle sonorità linguistiche, il nostro lavoro - che tenta di equi-distanziarsi dall'italiano disinvolto e annacquato che ogni giorno la televisione ci propina e da ogni manierismo teatrale – ritrova in questo testo un materiale ricco di spunti comici e di improvvise virate ritmiche, di altalene melodiche e movimenti rapidi. Un gioiello. Ricorda un'opera buffa. La musica infatti è un altro cardine su cui poggia questo progetto: la figura della serva amorosa attraversa il teatro e l'opera buffa in tutto il '700 e approda alla società moderna incarnando un nuovo tipo di femminilità che porta la donna ad iniziare, almeno in occidente, un lento processo di emancipazione. Tracce di questa figura così centrale e astutamente ambigua si ritrovano nella Susanna de "Le nozze di Figaro" o nella più nobile "Rosina" de "Il barbiere di Siviglia", figure che sembrano quasi "figlie" della nostra Mirandolina, discendente a sua volta in qualche modo dalla maschera di Colombina. Così come esistono altri personaggi che arrivano direttamente dalla commedia dell'arte e che irrompono nell'opera Buffa, basti pensare a Figaro che potrebbe avere un antenato in Brighella. Ecco allora il senso di citazioni musicali così riconoscibili e particolarmente adatte a far da supporto alla vicenda che in fin dei conti si svolge in una sola e "folle giornata". Accanto a questa scelta se ne fonda un'altra: il XVIII secolo è anche il secolo degli odori, non sempre gradevoli ma senz'altro molto forti; questo spiega il continuo riferimento nella commedia alla pulizia, al profumo del sapone di Marsiglia, e all'arte del gusto che sono le prime armi di Mirandolina per far cadere nella sua rete il burbero cavaliere. Allora ogni sera tenteremo di suggestionare il pubblico anche dal punto di vista olfattivo con gli odori tipici della cucina italiana. Il progetto poggia dunque su questi due pilastri. Una sorta di concerto di suoni e sapori in cui narrare le vicende dei buffi personaggi che popolano la accogliente locanda fiorentina.

Ma il grottesco ha sempre qualche aspetto fosco e qualche pennellata pesante e infatti non tutta la storia appare lieve. Mirandolina si fa prendere la mano dal gioco che a tratti diventa crudele e la storia si chiude con un "non-lietofine": il cavaliere maledirà le donne sopraffatto dal dolore per un amore non corrisposto. Se si prende questo come un gioco spensierato si può ritenere si tratti di una semplice questione di orgoglio ma a ben vedere la passione amorosa è nella vita una faccenda molto seria e prendendo alla lettera le cocenti vampate di desiderio del cavaliere per la provocatoria sensualità della locandiera si può immaginare quale emozione violenta possa muoversi nel suo petto e nel suo ventre. Ricordo dopo la prima lettura di aver provocato la compagnia proponendo un dibattito sul maschile e sul femminile. E dopo pochi istanti i toni erano tutt'altro che pacati. Nell'esperienza di ognuno di noi l'universo maschile e quello femminile si attirano e si scontrano come la calamite quando si gioca ad invertire la polarità. La domanda che sorge prepotente è questa: l'uomo teme l'emancipazione femminile o la donna ha smarrito il suo ruolo? Dalla cronaca apprendiamo che oggi cresce il numero dei single di entrambi i sessi. Questo la dice lunga sulla attualità di questa opera così solo apparentemente giocosa.

C'è da dire che quando si dà una spolverata al grande libro del teatro di Goldoni e si tolgono di mezzo le ragnatele dei goldonismi, dei vezzi e delle noiosissime maniere teatrali resta in mano un teatro vivo, pulsante e così vero da far impallidire. Caso vuole che come regista io sia giunto a Goldoni subito dopo Cechov: ebbene non ho sofferto alcun salto stilistico, se non fosse per il linguaggio stento a vedere qualunque differenza. Senz'altro non ne trovo alcuna in senso metodologico ossia affronto Goldoni e Cechov nello stesso esatto modo.

Jurij Ferrini

Mirandolina

Sarah Biacchi

Il cavaliere di Ripafratta

Jurij Ferrini

Il marchese di Forlinpopoli Marco Zanutto
Il conte d'Albafiorita Davide Lorino
Dejanira Wilma Sciutto
Fabrizio

Andrea Pierdicca

Il servitore del cavaliere Davide Lorino
Ortensia Alessandra Frabetti

Regia Jurij Ferrini
Scenografia Jurij Ferrini
Direttore di scena Catia Saettone

Progetto U.R.T. - www.progettourt.it


Con il patrocinio dell'Amministrazione comunale di Casatenovo

BCC Lesmo CED - di Corti Emilia Corbetta gioielli - Barzan Sorelle Pirovano - Acconciature, estetica, profumeria Bar - Giornali - di Sironi Vittorio Pucci Gomme Gelateria "Il Pistacchiodo" - Casatenovo Interni Beretta - Canonica di Triuggio Alimentari Figini - Casatenovo Concessionarie Penati Auto - Dal 1930 crediamo nel made in Italy Coopertiva lavoratori della Brianza - Casatenovo Blue Velvet - Impresa di pulizia - Besana in Brianza (MB) - tel: 03621571744 Novatex Italia - Reti per l'agricoltura

Tutte le nostre stagioni teatrali

2024/2025 2023/2024 2022/2023 2022 2019/2020 2018/2019 2017/2018 2016/2017 2015/2016 2014/2015 2013/2014 2012/2013 2011/2012 2010/2011 2009/2010 2008/2009 2007/2008 2006/2007 2005/2006 2004/2005 2003/2004 2002/2003 2001/2002 2000/2001


Facebook Instagram  Canale WhatsApp (sito esterno) Youtube

Viale Parini 1, 23880 Casatenovo LC

P. IVA: 01289690131

Segreteria telefonica: 039 9202855 - E-mail

informazioni legali