Esiste una consolazione per la sfortuna, lo stress e la frustrazione quotidiana della vita di ognuno di noi: pensate alla persona attualmente più denigrata, contestata e bersagliata dalle critiche. A chi avete pensato?
"Povero Silvio" prende spunto dal personaggio storico che Antonio Cornacchine ha presentato con successo durante la passata edizione di "Zelig" e a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio.
Il divertente escamotage per dire cose terribili sul Presidente del Consiglio prendendone nel contempo le difese, soffrendo e piangendo per lui quasi fosse un perseguitato, ironizza sull'idea che la vita del più sfortunato di noi non è poi cosi male se paragonata a quella di Berlusconi.
L'opera prima del popolare comico svela in chiave semplice, efficace e divertente il segreto per tirarsi su di morale: un uomo normale, non particolarmente ricco, non bello, non integrato come vorrebbe nella società ha un'unica arma a disposizione per consolarsi, pensare a chi sta sicuramente peggio: Silvio Berlusconi.
Il libro comprende anche alcuni storici monologhi che hanno fatto di Antonio Cornacchine uno dei comici più originali e qualificati del cabaret, una prefazione dell' amico e presentatore televisivo Fabio Fazio, che descrive un Cornacchione timido ed ansioso, ed un esilarante racconto sul futuro dell'astronoma Margherita Hack.
"Povero Silvio, ce l'hanno tutti con lui. Specialmente Chirac e
Schoreder, questi due comunisti.
I grandi dell'Europa hanno fatto un vertice e non l'hanno invitato. Lui ci è
rimasto male... che tenerezza. Aveva già preparato la ventiquattrore, e con uno
sguardo commovente ha chiesto, "Se porto le paste mi invitate?" E quei
due "NO". "Ma posso portare Bossi, quello è forte, fa morire dal
ridere... sa fare lo spelling di Window con i russi, una volta durante il
Consiglio dei Ministri ci ha fatto vedere il PIL, che Tremonti è diventato
tutto rosso, siamo morti dal ridere. Dai, fatemi venire, porto le donne!"
Cabaret - Stagione teatrale 2004 - 2005